Il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime sulla crescita italiana per il 2015 ed il 2016. Quest’anno il Pil aumenterà dello 0,4%, subendo dunque una frenata rispetto ad ottobre (-0,5%), mentre per l’anno prossimo è prevista una crescita dello 0,8%. I dati sono contenuti nell'ultimo World Economic Outlook dell’Fmi, nel quale si evidenzia una frenata generale dell’area euro, che non risparmia nemmeno Germania e Francia e dove "la stagnazione e la bassa inflazione - afferma l’Fmi - continuano ad essere fonte di preoccupazione. L'inflazione è ulteriormente diminuita - si legge nel rapporto - e shock avversi, domestici o esterni, potrebbero comportare una persistente bassa inflazione o un calo dei prezzi perché le politiche monetarie restano lente a rispondere". Per porre rimedio Olivier Blanchard, capo economista del Fondo, indica tre armi: "la politica monetaria, la politica fiscale e le politiche strutturali", sollecitando riforme urgenti in molti Paesi.
Per l’Eurozona sono state tagliate le stime sul Pil dello 0,2% quest'anno all'1,2% e dello 0,3% il prossimo all'1,4%. Nel 2014 il Pil nella stessa area è salito dello 0,8%. L’unico Paese dell’Eurozona a muoversi in controtendenza è la Spagna che segnala un'accelerazione della crescita attesa al 2% quest'anno, in miglioramento dello 0,3% rispetto alla precedente stima.
A pesare sull’area euro, spiegano gli economisti del Fondo monetario internazionale, l'attesa debolezza degli investimenti che prevarrà sulla spinta positiva dei bassi prezzi del petrolio, su una politica di bilancio più neutrale e sull'ulteriore allentamento monetario "già anticipato nei mercati finanziari e riflesso nei tassi d’interesse".
L'Fmi ha tagliato dello 0,2% all'1,3% le proiezioni del Pil della Germania nel 2015 e dello 0,3% all'1,5% nel 2016. Per quanto riguarda la Francia, le stime sono state ribassate dello 0,1% allo 0,9% nel 2015 e dello 0,2% all'1,3% nel 2016. Rimangono invariate, invece, le stime di crescita della Spagna nel 2016 all'1,8%.
Peggiorano anche le prospettive economiche mondiali nonostante il calo del petrolio "che rappresenta un fattore positivo netto" e l'andamento migliore del previsto degli Usa, l’unica economia che avanza spedita: le stime sul Pil globale sono state tagliate al 3,5% nel 2015 e al 3,7% nel 2016, con una sforbiciata dello 0,3% su entrambi gli anni rispetto alle previsioni contenute nel World Economic Outlook (Weo) dello scorso ottobre. Nel 2014 la crescita globale e' stata del 3,3%.
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