Alla fine il governo ha mantenuto l’impegno sull’Imu: addio anche alla seconda rata dell’imposta dovuta nel 2013 per le prime case. L’ha annunciato il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni spiegando che la copertura sarà "a carico del sistema bancario: un terzo dagli anticipi sulle imposizioni del risparmio amministrato e due terzi da anticipi Ires e Irap". "L'importo della rata dell'Imu - ha quindi aggiunto il ministro -, è di 2,150 miliardi, compresi gli immobili strumentali agricoli".
Insomma per le banche si tratterà di una una tantum con un anticipo cospicuo vicino al 130%. E la somma servirà a coprire anche la mancata Imu di immobili strumentali e terreni agricoli per i quali Saccomanni annuncia comunque un approfondimento in sede di manovra.
A pagare non saranno sicuramente le prime case non di lusso (quelle della categoria A1), mentre nei Comuni che nel 2013 hanno aumentato le aliquote i cittadini potrebbero essere chiamati a versare comunque una cifra pari alla differenza tra la vecchia e la nuova aliquota. In cambio le banche hanno ottenuto la rivalutazione delle quote della Banca d'Italia già nel 2013. Una misura che permetterà agli istituti di credito di rafforzare il proprio patrimonio in vista degli stress test della Bce. Si darà inoltre il via alla vendita degli immobili pubblici.
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