Quella sull’Imu sembra davvero la storia infinita. Se se è vero che, dopo un lungo e tormentato percorso, la seconda rata dell'Imposta municipale unica è stata ufficialmente cancellata dal Consiglio dei ministri, è altrettanto vero che l'abolizione rischia di essere una beffa, almeno per gli abitanti di quei circa 600 comuni italiani che hanno aumentato l'aliquota o che si apprestano a farlo. E che ora, dopo la decisione del governo secondo cui l’extragettito atteso sarà risarcito solo per metà dallo Stato, saranno costretti a chiedere il conto, per il restante 50%, ai cittadini. Le città penalizzate sono Milano, Benevento, Bologna, Verona, Genova, Catania, Napoli e Frosinone. Una mini-stangata, calcola la Uil, da 42 euro in media per i residenti dei territori interessati. I sindaci italiani sono dunque sul piede di guerra e chiedono un immediato chiarimento al governo.
“Il governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell’Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani”, afferma il presidente dell’Anci Piero Fassino che già nei giorni scorsi aveva parlato di una situazione al limite della rottura dei rapporti istituzionali e che torna a chiedere un incontro urgente all’esecutivo e ai capigruppo della Camera dove la manovra è passata.
Da Milano, a Napoli a Bologna a Catania i sindaci delle città che hanno aumentato le aliquote hanno alzato la voce: “La decisione del governo di non dare ai Comuni l’intero gettito dell’Imu prima casa facendo pagare una parte ai cittadini, nonostante le promesse, è una follia - dichiara il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia.
Condanna la mancata copertura integrale dell’Imu anche Enzo Bianco, sindaco di Catania: “Tutti i sindaci italiani da Milano a Catania sono estremamente preoccupati per l’incertezza che regna sulla copertura della seconda rata Imu - afferma - una situazione che conduce molti comuni virtuosi in una condizione di straordinaria difficoltà e per le amministrazioni che hanno dovuto alzare l’aliquota, in attuazione di un obbligo di risanamento, c’è il paradosso di ritrovarsi oggi in una condizione di estrema incertezza”.
A puntare il dito è inoltre il primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris: “Il governo - afferma - deve mantenere gli impegni presi con i Comuni, soprattutto verso quelle città che hanno iniziato un percorso virtuoso di risanamento dei propri conti, anche attraverso scelte difficili, ma responsabili”.
A Palermo, invece, il sindaco Leoluca Orlando, commentando il voto del Parlamento che ha previsto che non si paghi la seconda rata dell'IMU, ha detto: "Il mancato pagamento della seconda rata dell'IMU non avrà alcun impatto sul bilancio del Comune di Palermo perchè in fase di previsione sia la Giunta che il Consiglio comunale avevano già tenuto conto di questa possibilità ampiamente annunciata. Va detto però che gli Amministratori locali non possono governare mettendo sempre nel conto l'incertezza delle politiche fiscali nazionali, come se dovessero avere una palla di vetro dentro cui vedere i balletti delle leggi. È necessario che in materia fiscale si giunga ad una straordinaria semplificazione che indichi in modo chiaro e duraturo nel tempo quali sono le tasse che i cittadini devono pagare e per quali servizi, in modo che le Amministrazioni locali possano programmare la propria spesa e i propri investimenti e i cittadini possano veder semplificato l'assolvimento agli obblighi di legge".
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