Nei primi sei mesi dell'anno in Italia sono stati attivati 252.177 nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato rispetto a un anno fa, mentre restano stabili le assunzioni a termine e si riducono di 11.500 quelle con apprendistato. Il dato, reso noto dall’Inps, è stato accolto con entusiasmo dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «Siamo sulla strada giusta contro il precariato e ... il Jobs Act è un'occasione da non perdere, soprattutto per la nostra generazione».
I dati sul mercato del lavoro non mostrano, tuttavia, un trend costante, nonostante il Jobs Act che dal 7 marzo ha introdotto in Italia il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che consente il licenziamento senza tutela dell'articolo 18.
L’Istat ha registrato nel secondo trimestre del 2015 tassi di occupazione e disoccupazione saliti entrambi dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre nel solo mese di giugno il tasso di disoccupazione è salito al 12,7%, ai massimi dopo il 13% di novembre 2014.
Il numero dei senza lavoro sempre a giugno è cresciuto di 55.000 unità, anche in relazione al calo di inattivi (-18.000).
Record negativo anche per la disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni, salita in giugno al 44,2%, il massimo dall'inizio delle serie storiche nel 1977.
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