Le analisi dell’Istat sui movimenti dei singoli prodotti dimostrano come le arance, i pomodori, l'insalata ma anche i voli abbiano messo a segno rincari a doppia cifra. Tutto questo sotto il "silenzio" di un'inflazione che nel 2017, pur sollevandoci dalle secche della deflazione, si è mantenuta moderata. Ma, secondo il Codacons, questi aumenti "sparsi" alla fine diventano una stangata per le famiglie: oltre 200 euro tra ortofrutta e trasporti.
Lo scorso anno, - rileva Istat - dietro un indice complessivo che non è andato oltre l'1,2%, spuntano balzi per i biglietti aerei sia per sulle tratte nazionali (+13,4%) che su quelle europee (+15,5%) o intercontinentali (+17,1%). Apprezzamenti su cui potrebbe avere inciso anche l'aumento del greggio. In rialzo anche il costo dei prodotti freschi. Più fattori potrebbero invece avere contribuito alle impennate registrate per le arance, aumentate del 15,4% e degli altri prodotti freschi sensibile rialzo: dai pomodori (+13,8%) all'insalata (+12,4%).
Se è vero che anche in questi casi si veniva da un anno di "sconti" è più difficile addossare tutte le responsabilità alla siccità, visto che i listini non sono schizzati solo durante la stagione estiva. Più care sono poi risultate anche le mele (+5,9%) e le pere (+5,6%). Ci sarebbe quindi da capire quali spinte possano arrivare, e se arrivano, dall'incrocio delle nuove tendenze del commercio, sulle direttrici dell'import, e del consumo, come la ricerca del bio, del chilometro zero. Comunque la questione, anche restando in campo alimentare, va oltre la frutta e la verdura. Salgono, infatti, anche il burro (+6,4%) e il pesce affumicato (+3,6%).
Più convenienti invece il riso (-0,3%), la pasta e il couscous (-0,6%). Ecco che i saliscendi del 2017 sono diversi e si trovano sparsi nei tanti capitoli di spesa. Tra gli altri, spicca il calo rilevato per l'istruzione universitaria, dovuto al taglio delle rette deciso per legge (-12,1%). Inoltre diventano sempre meno pesanti per le tasche i frigoriferi (-1,7%), le lavatrici e le lavastoviglie (-1,9%). La lente dell'Istat monitora anche il costo delle abitudini degli italiani, dall'aperitivo alcolico, che non ha fatto segnalare scostamenti rispetto all'anno prima, al fast food, rincarato appena di mezzo punto.
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