L'emergenza abitativa in Italia, e in particolare al sud dove da anni al grido di “volemo i case” si fanno avanti orde barbariche, è una realtà innegabile a cui non si può lasciare che il caso dia una risposta.
Se si parte dal presupposto che ogni famiglia, ogni persona abbia diritto ad avere un tetto sopra la testa, nessuno potrà andarvi contro, ma le condizioni economiche e sociali, che negli ultimi anni si vanno sempre più aggravando, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco da entrambe le parti: ovvero dalla parte di chi ha bisogno di una casa in cui dormire, e di coloro che invece vedono leso un proprio diritto vedendosi negata una proprietà perché occupata abusivamente.
Certo è che chi va ad occupare una abitazione, in qualunque modo essa sia stata rinvenuta, che sia essa una vera abitazione, o magari un semplice magazzino adibito ad uso abitativo, è perché una vera casa non ce l'ha.
Ma si può permettere che questo avvenga? Le motivazioni sono tanto valide da permettere che questa serie di eventi, che si conoscono ormai da anni, continuino a perpetrarsi nella totale indifferenza delle istituzioni?
Vecchie scuole abbandonate trasformate in condomini, edilizia popolare occupata prima della normale assegnazione, edifici in fase di costruzione occupate improvvisamente, è forse questo normale?
La risposta è NO!
Il permettere da parte delle istituzioni che qualcuno prenda possesso, anche per tempi lunghissimi, edifici privati o anche appartenenti al pubblico demanio provoca un danno economico enorme: provoca un danno immediato ai proprietari di tali edifici, che si vedono da un giorno all'altro esclusi dal diritto d'uso del loro bene di proprietà nonché esclusi dalla possibilità al riceverne dei frutti, oltre che, in alcuni casi, addirittura beffato dal dover garantire le utenze di base (acqua e luce) a coloro che li stanno di fatto derubando; quel che è peggio è che crea un danno a tutta la collettività, il fenomeno che qualcuno possa abitare una casa senza doverne pagare alcun corrispettivo, genera la possibile consuetudine che pagare non sia strettamente necessario, tale fenomeno colpisce tutte le abitazioni di medio e basso valore, cui vengono a mancare i potenziali compratori o affittuari, si genera così un forte deprezzamento di tutta la categoria immobiliare, in parole povere il valore degli immobili diminuisce per tutti.
Il ragionamento è semplice: - perché dovrei pagare per qualcosa che posso avere gratis? Quando questa domanda entrerà nella testa di tutta quella gente normale che ha bisogno di un'abitazione, sarà già troppo tardi per correre ai ripari.
Oltre alle implicazioni economiche vi è un altro fattore, quello sociale. È già grave che l'occupazione abusiva avvenga da parte di cittadini italiani, che vantano forse diritti di fatto inesistenti, ma quando questo fenomeno ha come protagonisti gli immigrati gli animi si scaldano.
Da poco ha fatto notizia uno sgombero di enormi proporzioni svolto a Roma, in un edificio di decine di migliaia di metri quadrati, di proprietà di un fondo d’investimento, che negli anni è stato anche costretto a pagare le bollette degli occupanti, rilevando un danno economico di circa 6 milioni di euro.
Gli immigrati hanno fatto una rivolta nei confronti delle forze dell'ordine, denunciando che gli stanno togliendo il tetto da sopra la testa, i cittadini romani, dal canto loro, hanno fatto sentire la propria voce dicendo che da anni sono costretti a sottostare alle regole dettate da questi nuovi abitanti che diventano sempre di più e pian piano si sostituiscono ai residenti autoctoni, rendendo interi quartieri dei veri e propri ghetti.
È forse normale che tutto ciò si verifichi? È normale permettere che si getti benzina sul fuoco in un argomento già scottante come quello dell'immigrazione? Di certo cari lettori concordate con me nel rispondere NO.
Intanto restiamo in attesa e nella speranza che da dietro i vetri delle loro auto blu, che chi ha il potere e il dovere di intervenire metta un freno a questo fenomeno e riporti il sistema sulla retta via.
© Palermomania.it - Il giornale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti