Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato, ieri, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi, del rapporto deficit/Pil: "Confermo l'impegno di stare sotto il 3% entro la fine dell'anno.
Dalla nota di aggiornamento al Def, secondo Letta "emerge un quadro positivo per il futuro" che potrebbe consentire all'Italia "di avere stabilmente il segno più il prossimo anno. Fiducioso il premier dice che “è alla nostra portata convincere i mercati e i nostri partner a darci fiducia e far calare tassi interesse''. "La legge di Stabilità sarà il cuore dell'attività di governo: sarà quella che scriviamo noi, senza costrizioni ma dentro gli impegni che ci siamo presi. Sarà il documento sul quale vogliamo essere giudicati", prosegue Letta. Nelle tabelle del Def si legge che nel 2014, ci saranno 3,2 miliardi di maggiore spesa per finanziare, tra l’altro, Cig e missioni di pace. Dal 2015 manovre per complessivi 20 miliardi in tre anni, da realizzare con la riduzione della spesa pubblica. Nel triennio 2014-2016, risorse per oltre 11 miliardi di euro sono le esigenze finanziarie necessarie nel triennio indicate dal Ministero delle infrastrutture in allegato al Def, per realizzare cinque priorità funzionali, tra cui rientrano tra l’altro interventi per le reti stradali e ferroviarie, Tav, Mose, completamento Salerno-Reggio Calabria.
Il ministro dell’Economia Saccomanni ha detto: "Abbiamo erogato agli enti pubblici 17,9 miliardi e i pagamenti fatti ai creditori sono saliti a 11,3 miliardi. Il 63% dei crediti il cui pagamento era previsto nella seconda metà dell'anno sono stati pagati. Prevediamo per il 2014 un tasso di crescita dell'1% grazie all'impatto positivo delle riforme, e per il 2017 uno spread Btp-Bund al massimo di 100 punti". Il premier poi conferma gli incentivi in campo edilizio, quelli per il lavoro dei giovani e l'accelerazione sul pagamento dei debiti della Pa che sarrano in grado di dare i loro effetti alla fine dell'anno. Ma bisogna ancora discutere delle questioni rimaste aperte, una fra tutte l’Iva. “Si tratta, a questo punto, di un problema complessivamente più politico che di finanza pubblica. A nessun ministro delle Finanze fa piacere aumentare le tasse, ma qualche volta è necessario farlo. Lo valuteremo nell’ambito del Governo", ha detto Saccomanni in una intervista.
Intanto in una nota provinete da Bruxelles la Commissione europea "apprezza il deciso impegno del primo ministro Letta di assicurare che gli obiettivi di bilancio di quest’anno saranno raggiunti". Inoltre, "La Commissione prende nota delle previsioni aggiornate su crescita e bilancio del governo italiano e pubblicherà le sue previsioni di autunno all’inizio di novembre". Secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, la Commissione auspica che l’Italia "agisca rapidamente" per raggiungere gli obiettivi del 2013, possibilmente entro la scadenza delle previsioni economiche che saranno presentate il 5 novembre. In ogni caso, spetta al governo italiano decidere quali misure serviranno allo scopo.
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