L’Italia è fuori dalla recessione? Forse ancora no, ma il dato evidenziato dall’Istat, che registra un aumento del Pil dello 0,3%, fa ben sperare. La crescita è stata evidenziata confrontando i dati del primo trimestre 2015 con lo stesso periodo dell’anno precedente. Su base annua, invece, la variazione è nulla, nonostante i risultati sono superiori alle attese degli analisti.
«La crescita congiunturale - evidenzia l'Istituto di statistica - è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi».
La crescita del Pil, registrata nel primo trimestre dell'anno, pari a +0,3%, è la più alta da inizio 2011. Per ritrovare un aumento più significativo, infatti, bisogna risalire al primo trimestre di 4 anni fa, quando il Pil aumentò dello 0,4%.
Ma non tutti sembrano gioire per questo dato. In una nota Adusbef e Federconsumatori osservano: «Basta poco, troppo poco, per accendere gli entusiasmi. Non possiamo ancora annunciare la fuoriuscita dalla crisi, a maggior ragione se si guarda all'andamento economico nel suo complesso. La disoccupazione è ancora su livelli altissimi, il potere di acquisto delle famiglie è ai minimi termini ed i consumi ne risentono in maniera significativa: basti pensare che nell'ultimo triennio hanno segnato un calo del -10,7%, pari ad una minore spesa di 78 miliardi da parte delle famiglie».
Per la Coldiretti, invece, a spingere il Pil è stato «il balzo del 6,1% registrato nel primo trimestre 2015 nelle esportazioni italiane nei Paesi extracomunitari, con un dato record del 40% negli Stati Uniti favorito dal tasso di cambio favorevole».
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