Soffrire sostegno economico agli imprenditori vittime di racket e usura che denunciano richieste di pizzo ed estorsioni attraverso ingenti sgravi fiscali e l'introduzione di un ufficio speciale presso l'assessorato regionale alle attività produttive. E' questo lo socpo che si prefigge il nuovo disegno di legge presentato "in materia di contrasto alla criminalità organizzata mediante la previsione dell'obbligo di denuncia per chi subisce richieste di pizzo o estorsive" a Palazzo dei Normanni a Palermo dal vicepresidente della Commissione attività produttive Salvino Caputo e dalla neo presidente dell'associazione "Legalità è Liberta" Valeria Grasso, lei stessa imprenditrice che nel 2006 denunciò e fece arrestare due estorsori legati alla famiglia mafiosa dei Madonia.
La norma esclude dalle forme di sostegno commercianti “omertosi” che, pur essendo stati vittima di estorisoni, non hanno denunciato gli episodi subiti. Salvino Caputo ha spiegato che “l'estorsione è un danno non solo per gli imprenditori, ma per l'intera economia siciliana, la Regione riconosce i danni creati dalla mafia come danno diretto sia psicologico che economico e va risarcito. Però per accedere ai benefici, bisogna denunciare”. Inoltre ha sottolineato come il ddl intenda introdurre il principio secondo cui la Regione siciliana riconosce racket e usura come danno economico per le imprese subordinando la concessione di sgravi fiscali e la destinazione del 10% di fondi Ue alle vittime all'obbligo di denuncia.
Valeria Grasso invece ha aggiunto che “il sogetto che denuncia deve essere assistito immediatamente; io anche se vivo in località protetta, posso comunque portare avanti il mio percorso di legalità. Vogliamo essere di aiuto a che ne ha bisogno, ma la denuncia deve essere un elemento imprescindibile. Ci devono essere segnali reali di denuncia”.
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