Anche Palermo è stata sede delle iniziative organizzate dall’Anci in tutte le città capoluogo per illustrare la situazione reale dei comuni e le proposte dei sindaci per uscire dal tunnel della crisi con l’obiettivo di informare i cittadini. I comuni, secondo i dati ANCI sono le Istituzioni che maggiormente stanno contribuendo al risanamento della finanza pubblica, a differenza di quanto fatto dallo Stato.
A Palermo, la conferenza stampa si è tenuta a Palazzo delle Aquile, presenti il sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore al Bilancio Luciano Abbonato. Nel corso dell’incontro è stato diffuso un documento con le principali proposte di Anci al governo nazionale, un documento redatto da Ifel sulla contabilità nei municipi italiani e un opuscolo relativo ai “conti del Comune di Palermo dal 2007 al 2013”.
PRINCIPALI PROPOSTE DELL’ANCI AL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITÀ 2014
PROBLEMATICA RELATIVA ALL’ABOLIZIONE DELL’IMU SULL’ABITAZIONE PRINCIPALE PER IL 2013
1) SECONDA RATA IMU
Si ribadisce con forza la necessità di assicurare (entro un termine temporale congruo) la piena compensazione della seconda rata IMU con la copertura finanziaria delle aliquote deliberate dai Comuni nel 2013.
2) PATTO DI STABILITÀ
Riconoscendo il rispetto dell’impegno da parte del Governo di allentare i vincoli del Patto di Stabilità, si chiede di rendere strutturale il contributo di 1 miliardo da assegnare integralmente ai Comuni per spesa per investimento, con una previsione triennale. Si chiede di eliminare di conseguenza l’ulteriore manovra in termini di Patto di stabilità interno per gli anni 2016 e 2017 imposta ai Comuni per 275 milioni di euro; Si chiede di introdurre in seguito alla modifica della base di calcolo per la determinazione degli obiettivi del Patto di stabilità, una clausola di salvaguardia in modo da ridurre gli effetti distorsivi. Si chiede di escludere dai vincoli relativi al Patto di stabilità interno i comuni con popolazione compresa tra i 1000 e i 5000 abitanti, anche modificando le regole relative al cd. patto verticale incentivato. Si chiede di eliminare le sanzioni poste a carico degli amministratori comunali in conseguenza della violazione del Patto di stabilità.
Condividendo l’esigenza di predisporre un corredo normativo stabile ed organico in materia di società locali, perseguendo obiettivi di massima efficienza ed economicità, va corretta la disposizione proposta, stabilendo le necessarie deroghe per quei settori vitali quali quello culturale, socio assistenziale ed educativo, servizi scolastici e per l’infanzia, esclusioni peraltro di recente confermate in altro provvedimento, nonché prevedendo poi un sistema di regole a regime, con eventuali piani di rientro e relativo corredo sanzionatorio a carico delle società, escludendo in alcun modo effetti e sanzioni a carico del Comune.
3) SERVICE TAX
Relativamente alla proposta della cd.servicetax e agli effetti sulle entrate dei Comuni, si chiede di assicurare ai comuni una imposta equa, sostenibile, congrua rispetto al gettito del 2013 e atta a preservare una manovrabilità nel tempo della leva fiscale. Le aliquote previste dalla norma e 1 miliardo assegnato ai Comuni non riescono a garantire per molti Comuni- l’equivalente del gettito 2013. Va pertanto definita una soluzione che assicuri a tutti i Comuni parità di risorse e la conservazione di una leva fiscale autonoma potenzialmente attivabile, anche al fine di evitare tagli occulti non più sopportabili. Si chiede ripristinare un livello appropriato di detrazioni per abitazione principale ex lege, mettendo a disposizione dei comuni le opportune risorse a carico dello Stato.
4) FINANZA DERIVATA
Si chiede di regolamentare gli strumenti di finanza derivata al fine di favorire una maggiore trasparenza e tutelare il contraente debole.
5) FONDO SI SOLIDARIETÀ
Si chiede di rivedere le modalità di costituzione e i criteri di riparto del FSC, avviando la costituzione di un apposito fondo perequativo sulla cui base utilizzare i parametri relativi ai fabbisogni standard.
6) MUTUI
Si chiede di allentare i limiti posti dalla legge alla possibilità di contrarre mutui per investimenti.
7) RIMBORSARE SPESE GIUDIZIARIE
Si chiede di individuare soluzioni strutturali alla continua riduzione delle assegnazioni relative a funzioni specifiche (in primo luogo le spese per strutture e servizi giudiziari) che costituiscono un ulteriore taglio non previsto dalle norme vigenti e via via più insostenibile per un crescente numero di Comuni.
8) RISCOSSIONE TRIBUTI
Si chiede un regime stabile in materia di riscossione da parte dei Comuni, peraltro sempre di più cruciale in una fase di razionalizzazione della spesa, di riduzione delle entrate e di alleggerimento della pressione fiscale per tutti i contribuenti
9) COMUNI DI AREE TERREMOTATE
Si chiede di assicurare un’effettiva invarianza dii risorse standard alle aree colpite dai terremoti (Abruzzo, Emilia-Romagna e altri eventi di impatto più limitato).
10) FEDERALISMO FISCALE
Più in generale si chiede l’apertura di un confronto per la riscrittura del sistema fiscale e il rilancio di un percorso di federalismo fiscale.
“Vogliamo denunciare con forza - ha detto il sindaco Leoluca Orlando – che il Comune non è un centro di spesa ma un luogo dove si erogano servizi essenziali, come la scuola, i servizi sociali, il trasporto pubblico, un luogo di produzione della ricchezza nazionale. Ricordo anche – ha proseguito il Sindaco – che la somma delle prime 14 città italiane è la produzione del 34% del prodotto interno lordo e nonostante questo la logica finanziaria degli ultimi anni porta a tagliare in maniera indiscriminata le risorse dei Comuni, intrappolati anche da una ragnatela di vincoli che prescindono dalla disponibilità finanziaria. Il Comune di Palermo oggi è finalmente diventato un esempio virtuoso, avendo approvato, tra i primi in Italia, il proprio bilancio di previsione in netto anticipo rispetto alla scadenza di legge.
“Oggia siamo qui – ha detto l’Assessore al Bilancio, Luciano Abbonato – per denunciare il fatto che lo Stato da un lato ci toglie le risorse e dall’altro lato non ci dà la possibilità di operare secondo i principi di autonomia e di responsabilità e questo chiaramente ci mette nelle condizioni di non potere dare adeguate risposte alle richieste da parte della comunità. Questo è un tema su cui ci confrontiamo continuamente con gli altri comuni ed è arrivato il momento di dirlo chiaramente al Governo nazionale".
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