“È prevedibile che i contratti a progetto e i Cococo vadano via. Le partite Iva vanno cambiate, non tolte. Andrà ridefinito il perimetro di queste posizioni dentro il provvedimento che andiamo a fare”. Sono queste le parole del ministro Poletti, che poi aggiunto: “Costruiremo un nuovo quadro con contratto a tempo indeterminato e a tutele crescenti e dentro quel contratto andranno assorbite le varie forme contrattuali che oggi ci sono”.
Il ministro del Lavoro si esprime inoltre in merito all’articolo 18: “Vogliamo avere una definizione precisa che dia certezza all'impresa e al lavoratore. Ora le modalità in cui si assume la decisione del reintegro o meno sono assolutamente incerte - ha spiegato Poletti -. Dobbiamo dare certezza del diritto perché uno dei problemi è il tasso di incertezza. All'incertezza normale dell'impresa non possiamo aggiungere il fatto di non avere un tribunale che decide in tempi decenti, l'incertezza sul fatto che l'impresa abbia accesso o meno al credito. L’incertezza è il veleno degli investimenti”.
In merito al Jobs Act, il ministro sottolinea il sostegno alla Camera, ma solo “se le cose andranno come auspichiamo. Se ci dovessero essere degli ostacoli, sui tempi così come sul merito della legge, sarà il consiglio dei ministri a decidere, come è sua prerogativa”. Proprio questa mattina, in merito all’intervento di Grillo, circa l’affermazione che il Jobs Act creerà milioni di disoccupati, Poletti, ne sottolinea l’infondatezza: “è priva di qualsiasi fondamento. Credo si commenti da sola. Fare affermazioni di questo tipo significa non tenere in considerazione l'83% dei lavoratori italiani e tutti i disoccupati perché oggi su cento contratti di lavoro 17 sono a tempo indeterminato e 83 sono precari a cui non si applica né l'articolo 18 né il 17 né il 24. Non si applica niente”.
“In questo momento il ministero dell'Economia sta facendo tutte le simulazioni per poter prendere una decisione in maniera assolutamente ragionata e consapevole”, ha riferito Poletti ai giornalisti, in merito al Tfr in busta paga. “In questo momento il ministero dell'Economia sta facendo tutte le simulazioni per poter prendere una decisione in maniera assolutamente ragionata e consapevole”.
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