Da un’indagine condotta congiuntamente dagli Ispettori del lavoro e dalle Fiamme gialle, nei primi sei mesi dell’anno 2013, presso le aziende italiane, al fine di rilevare il livello di rispetto delle norme fiscali è emerso che l'evasione dei contributi lavorativi è più che raddoppiata. I militari dell’Arma hanno verificato 72.436 aziende, il 62% delle quali, circa 44.668, sono risultate non in regola con i versamenti fiscali e gli altri adempimenti richiesti, con un incremento del 22% di violazioni sull'anno precedente. Un dato dell'evasione contributiva accertata più che raddoppiato, cresciuto del ben 117% che tradotto in denaro è di oltre 260 milioni di euro. Nella nota del Ministero viene anche precisata le tipologie di irregolarità riscontrate e si conferma la concentrazione dell'attività di vigilanza verso forme di irregolarità sostanziale nella gestione dei rapporti di lavoro. Continua ad essere stabile al +1% il dato dei lavoratori totalmente in nero intercettati dagli ispettori del lavoro e dai Carabinieri dei Nil, (22.992), mentre crescono al +39% i fenomeni di abuso nell'uso delle tipologie lavorative flessibili che mascherano fenomeni di lavoro subordinato, come le ‘collaborazioni a progetto’, le ‘associazioni in partecipazione non genuine’e le‘finte partite Iva’. Si registra, invece, una diminuzione del 25%, delle violazioni in materia di orario di lavoro (9.705 violazioni). Il report fornito dalla direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro sottolinea come l’impegno dei Servizi Ispettivi territoriali e dei Carabinieri dimostri una maggiore capacità di indirizzare l'attività di controllo verso obiettivi mirati.
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