Il Consiglio dei ministri ha rinviato il varo del decreto per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa. Lo riferiscono fonti di governo, precisando che il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce.
Lo slittamento sarebbe dovuto anche alla richiesta del ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo e al nodo relativo alla cancellazione della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli. Per esentare dal pagamento anche i terreni agricoli servirebbero altri quattrocento milioni, mentre per assicurare ai Comuni il gettito atteso per il 2013 sarebbero necessari altri cinquecento milioni di euro.
Mentre l'anno scorso dall'Imu sulla prima casa e su terreni e fabbricati agricoli a dicembre entrarono 2,4 miliardi di euro, nel 2013 seicento Comuni hanno aumentato l'aliquota base del 4 per mille, portandola in molti casi al sei per mille, con una differenza rispetto al 2012 che, a quanto si apprende, ammonta appunto a circa mezzo miliardo di euro. Risorse che ora mancano dai bilanci comunali e che le amministrazioni chiedono dunque come compensazione allo Stato centrale.
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