Franco Bernabè ha rassegnato, ieri, le dimissioni dalla carica di presidente Telecom Italia. Il consiglio di amministrazione del gruppo è presieduto dal vicepresidente Aldo Minucci in via di supplenza. Mentre si cerca un nuovo sostituto, le deleghe e le attribuzioni organizzative di Bernabé sono state provvisioriamente attribuite all'amministratore delegato Marco Patuano. L'uscita di Franco Bernabè da Telecom Italia costa all'azienda 6,6 milioni di euro. Bernabé ha comunicato le dimissioni dalla carica di presidente esecutivo, mediante una nota. L’ex presidente Telecom si qualificava come consigliere esecutivo non indipendente, ed era presidente del Comitato Esecutivo. Possiede 468 mila azioni ordinarie di Telecom Italia (di cui 18mila indirettamente) e 480mila azioni di risparmio (di cui 30mila indirettamente). Il consiglio “ha espresso i suoi vivi ringraziamenti a Franco Bernabè per il grande impegno e l'elevato apporto manageriale profuso in questi anni alla guida della Società”. Oggi alle 15, nella sede di Corso d'Italia a Roma, l'ad di Telecom Italia Patuano incontrerà i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil convocati per illustrare gli effetti del cda, dopo le dimissioni di Bernabè. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il trattamento economico da riconoscere a Bernabè: riceverà il trattamento a cui avrebbe avuto titolo sino a naturale scadenza del mandato per un onere complessivo a carico della società pari a circa 3,7 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione, in linea con la possibilità prevista dal contratto in essere, ha inoltre deliberato la stipula di un accordo di non concorrenza di durata pari a 12 mesi, con un onere per l'azienda di circa 2,9 milioni di euro".
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