Oltre alla crisi economica anche i capricci meteorologici hanno prodotto risultati allarmanti. I mesi di luglio ed agosto, considerati quelli del “turismo vivace”, hanno fatto registrare un saldo negativo rispetto all’anno precedente. A rivelarlo è l’indagine svolta da Federalberghi che ha osservato la domanda interna, non compensata dall’aumento dei visitatori stranieri, invitando il governo ad intervenire sul taglio della pressione fiscale e del costo del lavoro.
Il saldo dei pernottamenti da giugno ad agosto è pari allo 0% e per la prima volta i mesi di luglio e agosto fanno registrare un ribasso rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. L’andamento è determinato dall’ennesimo calo della domanda italiana, pari al -0,6% e da un lievissimo incremento di quella straniera: +0,6%.
Altrettanto preoccupanti sono i dati sull’occupazione, infatti nello stesso periodo si registra un -1,3% frutto di un -2,9 di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,3% di lavoratori a tempo determinato. Per quanto attiene ai volumi, oltre ad una contrazione dei prezzi registrata dall’Istat, si aggiungono le cancellazioni e le partenze anticipate per il cattivo tempo, non solo presso le località marittime ma anche in quelle montane.
“La stagnazione dei mercati turistici nel Bel Paese è diventata quasi un fenomeno cronico che va curato con immediatezza e misure non convenzionali - avverte Benarbò Bocca, presidente della Federazione per il quale si tratta di “un risultato tristemente negativo che arriva da anni di risultati negativi assommatisi gli uni agli altri nel tempo e che fa suonare il campanello d’allarme per uno dei principali settori economici del Paese”. Ha poi aggiunto: “l’effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo, registrata negli ultimi tre anni, non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna".