Nelle previsioni di autunno, la Commissione Ue certifica che Roma rispetta l’obiettivo del 3 per cento per il rapporto fra deficit e pil nel 2013 senza sforare quindi il limite previsto dai Trattati europei. Fissa, inoltre, quello del 2014 al 2,7 per cento, due decimi di punto oltre le stime del governo, ma a buona distanza dalla soglia del pericolo. La prima previsione per il 2015 indica, invece, un deficit al 2,5%, ancora più basso. A scanso di equivoci, però, Bruxelles precisa che tutto è condizionato “alla piena esecuzione delle misure di bilancio varate sinora” e che il debito resta altissimo e, anzi, salirà nel 2014. In questo scenario si innesca pure il problema della disoccupazione. Nel 2014 ci sarà un nuovo picco della disoccupazione in Italia che, secondo la previsione della Commissione Ue, salirà dal 12,2% di quest’anno al 12,4%. Un leggero calo si dovrebbe verificare nel 2015 (12,1% secondo la stima).
"C’è ancora un grande bisogno di consolidamento dei conti in Italia", ha spiegato il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn presentando le previsioni economiche di autunno e aggiungendo che in Italia e Spagna "restano ancora ampie necessità di aggiustamento". Il commissario ha parlato di Spagna e Italia insieme, sottolineando che la crescita economica in Spagna è già ripartita nel terzo trimestre del 2013, mentre in Italia è prevista nel quarto trimestre. La Commissione conferma che la strada intrapresa dal nostro Paese sta dando i suoi frutti. “Rimane tuttavia ancora molto da fare sia a livello nazionale sia a livello europeo per consolidare le prospettive di crescita".
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