L’Ue contro i reati finanziari. Questo il nuovo progetto che andrà a scardinare gli illeciti soprattutto relativi all’insider trading (compravendita di titoli sulla base di informazioni che non sono di pubblico dominio, quindi illeciti) e alle manipolazioni di mercato. Essi saranno puniti con una pena massima di almeno 4 anni di prigione. È stato deciso dal Parlamento europeo che ha così approvato una bozza della direttiva presentata nel lontano ottobre 2011, rafforzata poi nel 2012 dagli scandali Libor e Euribor (che ha portato ad una multa miliardaria alle otto grandi banche europee).
In attesa del vaglio complessivo, che si terrà a febbraio, la notizia rincuora i piccoli risparmiatori investitori in borsa che vengono puntualmente surclassati dai giocatori più scaltri o più informati. Sarà inoltre punita con 2 anni di reclusione anche la diffusione di notizie riservate, ma sono previste anche multe per i vari abusi di mercato a cui saranno soggette anche le imprese e le società. Si reputano soddisfatti i vicepresidenti della Commissione europea responsabili per la Giustizia ed il mercato interno, Viviane Reding e Michel Barnier, che auspicano una rapida trattativa per giungere a uno strumento definito “necessario per salvaguardare l’integrità dei nostri mercati e proteggere i soldi dei nostri cittadini“.
Ma in Italia? Non di consueto i concorrenti disonesti da tenere sott’occhio non sono i privati, ma gli istituti di credito che mettono in atto trucchetti vari, come per sottrarre più soldi possibile a chi si presenta per chiedere un mutuo. Antonio Ortolani, presidente della commissione banche e intermediari finanziari dell’Ordine dei commercialisti di Milano, riassume proprio questi stratagemmi: valore minimo ma non valore massimo per il mutuo a tasso variabile, spese altissime per la chiusura di un contratto, ipoteca garanzia di prestito il cui valore non scende man mano che diminuisce il saldo del bene per il quale si è chiesto il prestito (clausole vessatorie), e, se il mutuo è troppo sfavorevole per la banca, questa farà di tutto per estinguerlo. Per quanto riguarda le polizze si apre un capitolo a parte: per la poliazza incendio sull’immobile deve essere indicato nei limiti dell’ammontare residuo e non “nei limiti dell’aumentare dell’intero valore del mutuo” perché il rischio della banca è di perdere quanto manca da versare, non l’ammontare totale. Insomma pare che per entrare in banca ci sia bisogno di una guardia del corpo esperta in economia, e che sia soprattutto in buona fede.
Fonte: palermomania.it
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