Un lavoratore su cinque richiederà il Tfr in busta paga. E la richiesta interesserà all'incirca 300mila imprese fino a 49 addetti "con conseguente aggravio della propria capacità finanziaria". A rivelarlo è un’indagine della Confcommercio-Format Research.
Secondo i dati emersi, si tratta di circa il 20% dei lavoratori. Di questi, sei su 10 (60%) utilizzeranno l'anticipo per i consumi o comunque per spese ritenute necessarie, il 40%, invece, pensa di risparmiarlo magari mettendolo in banca.
Secondo la ricerca, a richiedere il trattamento di fine rapporto in busta maturato nel 2015 saranno soprattutto lavoratori di sesso maschile, giovani, single che vivono nella famiglia di origine, con un'età compresa tra i 25 e i 34 anni, impiegati come operai o comunque con mansioni a carattere esecutivo in imprese del Nord-Ovest, soprattutto quelle che hanno un numero di addetti compreso tra sei e venti.
Le aziende che avranno più difficoltà a causa del nuovo provvedimento, sono le piccole imprese con un numero di addetti tra 20 e 49.
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