Niente bancarelle questa mattina nel centro storio di Palermo. Tutti gli ambulanti si sono dati appuntamento alle 9.30 davanti davanti al Teatro Massimo e tra striscioni di solidarietà e fasce arancioni al braccio, per simboleggiare di voler comunicare un problema per loro serio, sono partiti alla volta di piazza Pretoria per chiedere di essere ascoltati dal sindaco Orlando e soprattutto che gli vengano assegnati degli spazi dove poi più nessuno possa dirgli che da lì devono andare via.
Palermomania,it ha raccolto le dichiarazioni di uno di essi, Ahmed Nasir, il quale ci ha spiegato cosa li ha spinti e uniti oggi in questa manifestazione: «È dal 2013 che abbiamo problemi con le nostre bancarelle e la Municipale ci dice che non possiamo stare. Secondo l’Ordinanza comunale ora non possiamo montare più nessuna bancarella all’interno della città. E dove andiamo? In Via Maqueda non possiamo lavorare, Politeama, via Roma, Stazione nemmeno; abbiamo chiesto di metterci nelle traverse, e non può essere nemmeno. Noi vogliamo lavorare e chiediamo quindi un posto dove poterci mettere, ed anche di modificare questa ordinanza. Quando rivolgiamo a loro questa domanda, ci dicono “Non lo so”, lo scorso anno abbiamo chiesto di parlare col Sindaco, e lui ci aveva dato come opportunità le traverse, ora invece ci dicono che neanche lì ci possiamo mettere. Oggi partiremo da piazza Verdi fino al Comune e chiederemo di farci ricevere entro 3 giorni dal Sindaco e speriamo di trovare un accordo e che ci possano regolarizzare con un sito fisso e per l’intera giornata, siamo anche disposti a pagare delle quote, ad esempio annuali, se c’è da pagare».
«L’Osservatorio contro le discriminazioni razziali "Nourredine Adnane" si è costituito proprio per affrontare questo problema - dichiara a Palermomania.it Judith Gleitze, facente parte dell’Osservatorio - e quindi le difficoltà degli ambulanti, ricordando soprattutto ciò che accadde nel 2011, quando Nourredine si era dato fuoco proprio perché terrorizzato dalla Polizia e dai Vigili urbani che gli sequestravano la merce e non era quindi in condizioni di lavorare, e poi è morto per questo. Dà lì ci occupiamo di questa problematica e sosteniamo questi ragazzi che cercano soltanto di lavorare, e noi per questo siamo con loro anche oggi, perché c’è bisogno di ridiscutere col Comune».
Pronto il commento dell’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano: «Apprendiamo di una manifestazione indetta da un fantomatico gruppo di venditori ambulanti contro la regolamentazione del commercio adottata dal Comune. Dalle anonime dichiarazioni riportate dalla stampa è evidente che gli organizzatori della manifestazione non conoscono o fanno finta di non conoscere i contenuti del provvedimento comunale, né della sua genesi. Nessuna ordinanza vieta infatti la presenza dei venditori ambulanti nelle strade laterali all'area pedonale e l'Amministrazione ha anche più volte manifestato la volontà di individuare altri spazi commerciali da destinare agli ambulanti. Il tutto più volte discusso in diversi momenti di confronto al quale gli anonimi promotori della manifestazione non hanno evidentemente preso parte».
Mentre Adham Darawsha, Presidente della Consulta delle Culture, afferma che «la Consulta ha promosso l'anno scorso tantissimi incontri tra l'Amministrazione e gli ambulanti, individuando soluzioni che hanno permesso loro di sostare nelle traverse, oltre che promuovendo diverse iniziative in vari periodi dell'anno. Il tutto, ribadendo che il commercio ambulante è un tema che riguarda tutti i commercianti italiani e stranieri, e senza farlo diventare argomento per fomentare distinzioni di alcun tipo, né per alimentare strumentalizzazioni inaccettabili della religione di chiunque. La Consulta continua a promuovere il dialogo tra l'Amministrazione e le comunità residenti a Palermo, senza accettare ricatti o diktat da parte di alcuno e avendo come punto cardine quello del rispetto della legalità e del percorso, da noi tutti condiviso, per la pedonalizzazione e la vivibilità del centro storico».
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