Una riunione per fare il punto sulla situazione di degrado in cui versa la zona del campo nomadi vicino al Parco della Favorita. I cittadini del quartiere Resuttana San Lorenzo si vogliono riappropriare di uno spazio di 52mila metri quadri, dove vivono appena 100 nomadi. Un dibattito articolato e dettagliato è entrato nel vivo della problematica al San Lorenzo Mercato con il primo intervento del presidente dell’Associazione Comitati Civici, Giovanni Moncada, che ha introdotto l’argomento sottolineando che: “I nomadi si sono stanziati nella Zona B della Riserva Orientata del Parco della Favorita nel 1992. Un primo gruppo di kosovari, che sono stati ‘sfrattati’ dagli abitanti dello Zen, hanno trovato posto nella zona vicina allo stadio delle Palme. Due anni dopo l’amministrazione ha redatto un regolamento per lo stanziamento dei nomadi, che prevedeva la fornitura di servizi di acqua, ma pagati dagli ospiti del campo. Questo non è mai avvenuto. Noi abbiamo mandato una pec al servizio sicurezza dell’Enel con dettagliata documentazione, ovvero immagini dei collegamenti abusivi e pericolosi alle cabine. Lo stesso abbiamo fatto mandando una mail pec al sindaco Orlando che ha girato la nostra segnalazione all’Amg. Questi ultimi hanno risposto che ‘in quei cavi non passa energia elettrica”.
Purtroppo dopo vent’anni le condizioni di abbandono sono peggiorate. I nomadi sono collegati a due cabine dell’Enel in via del Fante e una in via Case Rocca con lunghi fili che raggiungono le baracche. L’acqua è fornita dal Comune che riempie 5 silos all’interno del campo, accanto a cumuli di rifiuti.
L’avvocato Leonardo Canto ha poi precisato: “Nel gennaio del 2015 l’assessore Giusto Catania ha partecipato ad un incontro nella sede della Circoscrizione VI, durante il quale abbiamo esposto il disagio dei cittadini del quartiere che costantemente respirano i fumi tossici dovuti al fatto che nel campo nomadi regolarmente vengono bruciati cumuli di rifiuti e le esalazioni tossiche invadono l’area che è vicina anche all’ospedale Villa Sofia. Catania ci ha accusato di essere razzisti e che il campo non è abusivo e che tutte le baracche erano state buttate giù”.
Il Movimento Comitati Civici rappresentato dall’avvocato Grazia Giuffrida ha precisato che: “Esistono ben due regolamenti comunali che non vengono rispettati per l’area dove insiste il campo Nomadi – conclude Giuffrida - Il primo è quello della Riserva orientata di Monte Pellegrino, dove non si dovrebbe costruire nessuna baracca, quindi il regolamento comunale per i campi nomadi che non prevede la costruzione di strutture fisse, l’abbandono di rifiuti, il taglio degli alberi della riserva e la bruciatura di stoppie. Questo incontro è solo la prima iniziativa pubblica, mentre a gennaio sarà organizzato un sit in di cittadini vicino al campo con gli studenti delle scuole che sventoleranno fazzoletti verdi per dimostrare che noi palermitani ci vogliamo riappropriare del parco della Favorita”.
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