Ancora incerto e poco chiaro è il destino del Parco D’Orleans, adiacente al Palazzo dove ha sede la Presidenza della Regione Siciliana. E ancor più preoccupante è capire il destino degli animali ospitati all’interno della villa.
Lo scorso 9 novembre il Tar di Palermo ha confermato con una sentenza il "piano di sgombero" dei volatili di proprietà della società Lauricella. Tale piano cercava di rispettare il benessere degli animali indicando dei periodi maggiormente favorevoli al trasferimento e, quindi, la stagione invernale come meno adatta viste le temperature un po’ più rigide. L'Amministrazione, però, ha disposto lo sgombero dei volatili per il 9 febbraio a partire dalle ore 13.
Palermomania.it ha incontrato uno dei protagonisti della vicenda, Nicola Lauricella, che ha commentato lo svolgersi di questa azione, ma soprattutto ha mostrato una forte preoccupazione sul futuro degli animali ai quali è molto affezionato, che saranno trasferiti all’Istituto Zootecnico Sperimentale. «Lì è un porcile - dichiara Lauricella - dentro le stalle, dove stanno un asino e un paio di maiali, c’è di tutto. Anche gli stessi pollai, dove porteranno gli animali, sono vecchissimi, addirittura del ’63, arrugginiti, sicuramente non adatti. L’Istituto Zootecnico, inoltre, da Statuto, deve ospitare solo animali da zootecnia, ma il problema non è questo: loro hanno vinto una sentenza del Tar, dove gli approvavano un piano di sgombero, scritto dai loro esperti, in cui il trasferimento si sarebbe dovuto operare esclusivamente nei mesi di ottobre e novembre. E perché usano un altro periodo? Qual è il criterio? Perché non lo rispettano? Questo è un Palazzo dove il rispetto di regole e sentenze dovrebbe essere la prima cosa».
«Intanto il Ministero è informato - aggiunge Lauricella -. Poi ci sono una serie di animali che prima di muoversi hanno bisogno di permessi speciali, per cui bisogna vedere come funzionerà questa cosa. Oggi è come se si stesse compiendo una prova di forza, forzando un’ordinanza del Tar, del Cga, e gli animali sono quelli che ci vanno di mezzo. Ho cercato mille volte un incontro, un ragionamento normale, avevo anche scritto che ero disposto a regalarli gli animali, perché non si perdesse questo parco per la città, che è molto particolare, anche per la nostra Sicilia. E non ho avuto ancora risposta. A questo punto, evidentemente, ho pure cambiato idea dopo più di un anno. Intanto si aspetta ancora una sentenza del Magistrato che dice che gli animali sono miei, loro lo hanno riconosciuto dopo un anno e mezzo, ma se ciò non avviene innanzi al Giudice, io gli animali non li posso spostare comunque, e forse neanche loro».
Ieri la Villa D’Orleans è stata chiusa per “esigenze di gestione”, alla stampa non è stato consentito entrare e quindi non abbiamo potuto assistere alle operazioni di sgombero.
L’onorevole Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, uscendo dalla Presidenza, ha così commentato l’andamento di una mattinata un po’ strana: «Dentro si trova lo Stato maggiore della Regione Siciliana con la Segreteria particolare del Presidente della Regione, il Corpo forestale e l’Asp. Sembra che si voglia simboleggiare che qualcosa la Regione la stia facendo. Stanno di fatto portando via 4 galline e circa 13 fagiani, ma ciò che lascia perplessi è la meticolosità con cui si sta trattando questo caso: circa 30 persone sono impegnate ad imballare le lettighe per questi animali e la rigidità con la quale è stata accolta la presenza di un parlamentare, negando, a chi ha l’obbligo di parlare di tutela e di diritti degli animali, di poterlo rappresentare alla città».
Per venerdì Figuccia annuncia un intervento all'Ars, con la presentazione di un’interrogazione, per fare luce su questa vicenda, poiché non dobbiamo mai dimenticare l’importanza del patrimonio faunistico che si trova in questa villa storica, compresi gli esseri viventi che la abitano, che meritano anche loro rispetto. Sul destino dei mille esemplari che ancora vi restano, per il momento, cala il mistero.
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