All’indomani del Festino di Santa Rosalia, corso Vittorio Emanuele a Palermo ha cambiato volto. Il tutto ha avuto origine dalle disposizioni Unesco, essendo la Cattedrale entrata tra i beni del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e, in conformità a quanto la normativa impone, uno dei primi interventi è stato quello di proteggere il bene dal traffico e dall’inquinamento atmosferico.
Oggi, il lato del Cassaro che va da Porta Nuova ai Quattro Canti si presenta con una carreggiata divisa in due: il lato sinistro, quello adiacente al monumento, pedonalizzato, il lato destro che invece consente il transito alla linea 104 dell’Amat, ai mezzi delle forze dell’ordine ed autorizzati, e ai mezzi dei residenti muniti di pass. A dividere corso Vittorio Emanuele, una lunga fila di piante, intervallate da panche in marmo, e quindi una strada che si presenta elegante ed ordinata.
Ma è tutto oro quello che luccica? Abbiamo provato a fare un giro per il Cassaro, in un giorno feriale e nelle ore del tardo pomeriggio, ascoltando anche alcuni commercianti per avere un riscontro diretto sull’utilità e sull’uso che si sta facendo, già dai primi giorni, di questa nuova Ztl della città. Sono emerse diverse lamentele e problematiche, il primo punto, su cui si discute particolarmente, riguarda il transito incontrollato da parte di mezzi non autorizzati: la polizia municipale, posizionandosi all’altezza della Cattedrale, e ai Quattro Canti, non riesce purtroppo a controllare auto e motocicli che sbucano dalle varie traverse interne, e che quindi, anche per pochi metri, entrano indisturbati per poi risvoltare subito dopo. I commercianti che non sono minuti di pass, oltre questo disagio, lamentano scarsi servizi, quali la mancanza di un parcheggio vicino, una pulizia da curare meglio, controlli non costanti. Ed ancora, poca varietà commerciale dei negozi stessi, che sono maggiormente concentrati nella corsia di destra, dove passano i mezzi, e un corso Vittorio Emanuele che, turisti a parte, non ispira al passeggio: c’è infatti poca gente che vi transita a piedi, facendo presuppore un ulteriore calo per la prossima stagione invernale. Ed oltre il danno, la beffa, con un ulteriore calo di vendite e ricavati, nota dolente comune a tutti gli operatori siti sulla via o comunque anche attorno al Cassaro, come ad esempio piazza Bologni.
«Forse Palermo non è pronta per questo tipo di pedonalizzazione»: una frase pensata e ripetuta da diversi cittadini, sia commercianti sia semplici passanti, tra questi c’è anche chi auspica un modello che si avvicini a quello applicato in via Maqueda, dove la chiusura ai mezzi è sì più rigida, ma la strada si presenta più tranquilla, ordinata e con una maggiore offerta commerciale. E a proposito di via Maqueda, da sabato 1 agosto, la chiusura al traffico non sarà prevista più fino alle ore 20, bensì sarà estesa fino alla mezzanotte.
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