È stato presentato ieri il libro di Andrea Cisternino presso la sala Almeyda dell’Archivio Storico Comunale, per ripercorrere quei drammatici giorni raccontati nel suo nuovo libro “Non per coraggio ma per amore. La mia storia sotto le bombe con 400 animali da salvare” edito da Piemme/Mondadori.
Durante l’evento, organizzato dalla giornalista Patrizia Tuzzo, sono stati proiettati i video girati in Ucraina dall’autore e quello di Elisabetta Canalis, autrice della prefazione. Tra i relatori: Salvatore Libero Barone, noto animalista.
“Era il 2015 quando il mio rifugio - racconta Andrea Cisternino - viene dato alle fiamme e nel rogo muoiono più di settanta cani. I vicini non intervengono per spegnere l’incendio perché a quel tempo l’italiano è odiato, è uno straniero che ha occupato la loro terra. Quando giungo sul luogo trovo i corpicini dei cani che ancora bruciano. Uniti anche nella morte, trovo uno accanto all’altra Boris e Sara, due cagnolini legati da amore profondo. Con immenso dolore, con mia moglie Vlada ricostruisco tutto. Nasce così il rifugio Italia Kj2 a Kiev, dal nome dell’orsa uccisa in Trentino. Dopo sette anni su quel rifugio arrivano purtroppo le bombe dei russi e comincia un altro incubo”.
L’autore conduce il lettore ad una profonda riflessione sull’amore nei confronti anche degli animali attraverso un percorso umano che mostra come sia riuscito a costruire in Ucraina, tra rischi e ostacoli, un presidio permanente di pace nonostante fuori dal perimetro del rifugio vi fosse solo distruzione e sangue.
Cisternino è un italiano, un fotografo di moda e costume che ha dedicato la sua vita a salvare creature innocenti, vittime di maltrattamenti e per questo ha vinto nel 2013 il Premio Nazionale Agenda Rossa Paolo Borsellino e nel 2020 il Premio Internazionale “We are doing our part”.
“Con questo libro – chiosa Patrizia Tuzzo - Cisternino riesce anche a ricostruire una toccante e personale testimonianza sull’attuale situazione dell’Ucraina bombardata. Racconterà degli attacchi aerei, della progressiva mancanza di scorte di cibo e acqua potabile, dell’assenza di energia elettrica, dell’impossibilità di ricevere aiuti internazionali eppure, nonostante tutto, lui è rimasto lì “non per coraggio ma per amore” sotto i bombardamenti per non abbandonare i suoi amici animali”.
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