INTRODUZIONEDI GIANFRANCO JANNUZZO
Filippo Minacapilli è un mio carissimo Amico. Mi considera tale anche lui. Ne sono orgoglioso. Ho letto questa raccolta di poesie tutto d’un fiato e con una curiosità in più: quella di conoscere meglio uno stile diverso, raro, lontano, appartenente ad altra cultura, pur nobilissima come quella giapponese.
La scansione della rima è per noi inconsueta e man mano che ti abitui diventa come tua: musicale ed essenziale; come le cose semplici, immediate, perfette. È una gioia! E il merito di questa costantegradevolezza che si prova nel leggere, nell’immaginare, perfino nel provare a recitare a voce alta le poesie di Filippo non sono soltanto merito della struttura così agile, snella ed efficace ma di Filippo stesso, uomo e poeta così innamorato della Donna … ne canta la grazia, la sensualità, l’innocenza, la delicatezza, la sottile arguzia della seduzione, l’innata eleganza.
La osserva danzare ed è stupito dalla sua bellezza, incantato dalla sua essenza. E quello stupore, quell’incanto diventano nostri… di tutti noi, affascinati da quel mistero così vicino a Dio e forse Dio essa stessa.
Se ami Lei ami quello che Lei ama e ti vengono in mente perle e gabbiani e stelle e onde e fiori e fragranze e colori e melodie e bambini e labbra e pelle e…..
Filippo raccontaun amore senza condizioni, non quello del Dolce stil novo: “Amor, ch’a nullo amato amar perdona … non do ut des ma
DO ET DAS
Il culto e la cultura della Donna che solo un siciliano antico può esprimere. L’amore per la donna attraverso l’amore per la Sicilia e viceversa: “Trazzere ai confini dell’universo” è come evocare Galassie lontane ed inesplorate di quell’altro pianeta che è la nostra meravigliosa Trinacria.
E se come penso la Sicilia e la Donna ti hanno ispirato tutto questo l’una e l’altra te ne sono grate.
GIANFRANCO JANNUZZO
PREFAZIONE
Ricca raccolta questa, di poesie e haiku, non direi inquieta ed estremizzante, ma con una sua personalità, uno stile che prende, accende con la sua bella ed intrigante sintesi. Caratteristica di Filippo Minacapilli è proprio l’ottima tessitura di base, lui non si dilunga mai oltre il limite, sa dove chiudere, quando farlo e come. Devo dunque affermare che un Autore così già ben definito mi fa piacere averlo nelle mie collane editoriali. Uomo che ama toccare spesso la parola magica, appunto, la magia dell’essere, e probabilmente la sua determinazione lessicale vuole dirci anche questo: non deve esistere una elasticità linguistica se non con dei tratti precisi che sono poi l’impronta di chi scrive, di chi sta dietro la penna. È come dire “scatto una fotografia ma non so se sarà nitida a sufficienza”, per tale convinzione ogni scritto deve avere il suo forte senso e la sua chiarezza. Vorrei fare un esempio. Nel componimento Sensuale leggerezza c’è una chiosa che potrebbe tranquillamente essere a sé stante: “Preludio/di sublime piacere/mi offri le gemme preziose/dell'eros.” Dunque, nel titolo già c’è il preludio al piacere, in poche parole l’Autore riesce a dire quello che sta vivendo. Immobilizzando l’immagine con la punteggiatura, ecco una lirica molto fine, dalla costruzione vicina alla perfezione. In Volare oltre, un paio di versi che sono, da soli una poesia: “Oscilla/creando stupore”. Ma cosa genera stupore?, direte voi. Eppure la poesia è bella per il mistero che emana. Lascia intendere, immaginare, no? Quello che voglio sottolineare è che pochi sono gli autori che riescono a creare concetti staccati, che possono anche non dipendere da altri, non sono concatenati. Eppure se si legge tutta la lirica è come se la calamita invisibile agglomerasse ogni parte in un’unica. Glielo domanderemo a Filippo come ci riesce. Ma credo che, a parte gli studi, il percorso di ognuno di noi, esiste una predisposizione naturale, che nemmeno a sezionarla potremmo mai comprendere. Così giungiamo a una poesia che io reputo perfettamente equilibrata, toccante, esteticamente bella ed emotiva, la Magia: “Danza/di pensieri senza corpo./Sorrisi/che vagano nel silenzio./Anime/dialogano d'amore”.
Nella seconda parte del libro, presentiamo una serie di haiku, a mio avviso la vera passione del Nostro. In questo caso le sintesi sono coatte, dunque forzate dallo schema, ma Filippo non ha mai cedimenti, dimostra una grande capacità di tenere alto il tono di ogni componimento, con un sostare in uno spazio temporale tutto suo, imprecisabile da noi che leggiamo, affascinante e ricco di interpretazioni. L’autolesione nel dire il pathos è essenza allo stato puro del sentire, e viene mossa in poche parole, con una grazia e una maestria rare. Poco meno di un centinaio di haiku, pari ad altrettanti stati emotivi, situazioni che lasciano dentro tutte qualcosa di vivo, di energico, lo stralcio d’un alito sentito, pianto o goduto, ma intriso nell’anima. La sensualità: “Corpi in concerto/Anime a ritmi caldi/Tango sensuale; la malinconia: “Gocce di perla/in solchi arati al vento/Dolci ricordi”;l’amore: “Steli avvinghiati/in perle di polline/Note d'amore”. Insomma, quasi cento motivi per pensare, immedesimarsi, capire e struggersi. Perché la poesia, qualunque essa sia, è musica, brivido, spunto, immagine e musica. Filippo Minacapilli è un Autore che regalerà parecchia innovazione alla scrittura poetica, potrebbe persino coniare una tipologia lirica tutta sua, con tratti che gli verranno riconosciuti e dunque minicapilliani, chissà .... forse proprio nel prossimo libro, di cui già io ne vedo un preludio; “Perle di luce/sul mare striato di blu/La luna incanta”.
SILVIA DENTI
Note dell’ Autore
Alcune poesie sono dedicate a persone e a fatti che mi hanno particolarmente colpito. “E’ con noi” al dott. Paolo Borsellino che avevo visto qualche giorno prima dell’attentato in cui è rimasto ucciso. “Mai più” ad un’amica che ha subito molestie sessuali nella sua infanzia. “Dignità violata” alla vittima di un omicidio commesso da un balordo in presenza della moglie e dei figli. “Non si massacrano i sogni” alla ragazza uccisa nell’attentato di Brindisi
BIOGRAFIA AUTORE
Filippo Minacapilli vive ad Aidone-Morgantina in provincia di Enna, dove è nato nel 1949. È stato docente di Filosofia e Pedagogia. Attualmente è Giudice Onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta. Collabora con il quotidiano on line Etna Mare Reporter di Acireale e con Palermomania Puntoit. Di recente alcune delle sue poesie sono state pubblicate in varie antologie. La sua vena poetica, rivelatasi con maggiore “prepotenza” in questi ultimi anni, si traduce in versi immediati e spontanei che si pongono fuori e oltre gli schemi a noi noti . La sua notevole sensibilità, spesso nascosta da un reale riserbo a manifestare il sentire più intimo, si coglie in tutta la poesia evocatrice di sentimenti, emozioni, moti dell’animo che l’Autore tende a universalizzare. Amante della metafora, ha fatto di Eros, Magia, Sogno, Bellezza i punti cardine dei suoi componimenti. Affascinato dagli haiku, componimenti poetici brevissimi rappresentativi della cultura giapponese, si è cimentato in questa nuova “sfida”, dedicandovisi con passione e con la dovuta padronanza della tecnica e dello stile. È così che è venuta alla luce la scoperta di una poetica interiore come slancio vitale forte e prorompente. La sua capacità di osservare, di leggere i fatti e di interpretarli lo spingono a “stigmatizzarli”, con sintesi speciose, in aforismi, cui è dedito da molto anni, che spaziano dall’animo umano, alla politica, ai comportamenti sociali, temi a lui cari fin da quando era studente.
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