Due esplosioni, avvenute a distanza di poche ore l'una dall'altra, si sono verificate ieri in due chiese cristiane copte a Tanta, a nord del Il Cairo e ad Alessandria d'Egitto.
La prima esplosione ha avuto luogo all'interno della chiesa di San Giorgio, mentre la seconda ha colpito nei pressi della cattedrale copta di San Marco. Il bilancio al momento è di 47 morti e 166 feriti. In entrambi i luoghi di culto si stava celebrando la Domenica delle Palme.
Il duplice attacco è stato rivendicato immediatamente dall'Isis, secondo quanto riferito dall'organo del sedicente Stato islamico, Amaq. “I miscredenti devono capire che pagheranno con il sangue dei loro figli”, è la minaccia contenuta nel messaggio. E intanto il presidente egiziano, Abdel Fattah Al Sisi ha annunciato lo stato di emergenza in Egitto per tre mesi.
Gli attentati si sono verificati in un giorno significativo per la comunità cristiana in Egitto, che costituisce una minoranza (circa il 10% della popolazione), provocando una vera e propria carneficina.
La prima esplosione si è verificata intorno alle 9.30 del mattino, mentre si stava celebrando la messa all'interno della chiesa Mar Girgis di Tanta, che si trova nella zona Ali Moubarak. Una fonte della sicurezza egiziana ha detto che lo scoppio è stato provocato da un ordigno esploso all'interno della chiesa. Secondo la tv di Stato, è possibile che l'ordigno sia stato fatto esplodere a distanza. Secondo altre fonti, invece, si sarebbe trattato di un attentato suicida.
A provocare l'esplosione nella chiesa alessandrina di San Marco è stato un kamikaze. Il comandate delle forze di sicurezza è stato ucciso tentando di fermare l'attentatore, che si aggirava con fare sospetto sul sagrato della chiesa.
Questo secondo attacco è avvenuto mentre i fedeli stavano lasciando la cattedrale di San Marco, ad Alessandria d'Egitto, dopo aver partecipato alla messa della domenica delle Palme. A celebrare la messa è stato il papa copto, Tawadros II, che si trovava ancora nella chiesa al momento dell'esplosione, ma è rimasto illeso.
Il duplice attacco è avvenuto a poche settimane di distanza dalla visita ufficiale di Papa Francesco, prevista per il 28 e il 29 aprile prossimi, e a una settimana dalle festività pasquali. Il pontefice ha condannato il duplice attacco durante la messa a Piazza San Pietro e proprio qualche giorno prima dell'attentato aveva dichiarato che la visita in Egitto doveva essere vista come un'opportunità per migliorare le relazioni tra cristiani e musulmani.
L'attentato di ieri non è il primo verificatosi contro la minoranza copta per mano dell'Isis. Ma chi sono i copti? Quella dei copti è una delle più antiche chiese cristiane del mondo. I copti sono discendenti diretti degli antichi Egizi dei tempi dei faraoni e per questo vengono spesso definiti “i figli moderni dei faraoni”. Con il passare del tempo si è verificata un'identificazione del termine “copti” con l'essere “cristiani”.
A partire dagli anni '70 le relazioni tra copti e musulmani si sono fatte più tese e dopo la caduta del regime di Mubarak gli scontri sono aumentati.
Nel mese di dicembre 2016, il sedicente Stato islamico aveva rivendicato un attacco suicida in una cappella situata nel parco in cui si trova la Cattedrale di San Marco. Lo scorso febbraio centinaia di cristiani sono fuggiti verso le zone settentrionali del Sinai, in seguito a una campagna intimidatoria e violenta contro di loro. E tornando indietro nel 2011, almeno 21 persone sono morte a causa di un attentato suicida messo a punto fuori da una chiesa cristiana copta situata ad Alessandria.
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