Chi non ricorda la celebre Marilyn Monroe mentre intona sensualmente la celebre “Happy Birthday to you” all’ex presidente degli Stati Uniti Kennedy? Il famoso motivetto è al centro di aspre contese tra case discografiche dopo ben 120 anni dalla sua prima uscita. Era il 19 maggio 1962 al Madison Square Garden, durante i festeggiamenti per il compleanno del presidente Kennedy, avvenuti dieci giorni prima del suo quarantacinquesimo compleanno quando Monroe venne presentata al pubblico da Peter Lawford e si esibì intonando la canzone. La performance di Marilyn Monroe è ormai un cult e almeno una volte nella vita tutti abbiamo visto la sua ironica e sensuale esibizione allo storico party di compleanno. In ogni angolo del globo tutti la ricordano e l’hanno cantata. Data l’importante risonanza del motivetto, una regista americana ha pensato che il celebre brano fosse di pubblico dominio. "Non ho mai pensato che la canzone fosse di proprietà di qualcuno. Ho sempre pensato che appartenesse a tutti", ha detto Jennifer Nelson che dirige un docufilm sulla canzone. Ma, effettivamente, la situazione è ben diversa: chi detiene i diritti d’autore della canzone è la Warner/Chappell Music (i diritti erano inizialmente di Birch Tree Ltd, società musicale poi acquistata nel 1988 dalla casa discografica) e la riproduzione del brano fa guadagnare all’azienda oltre due milioni di dollari. Una questione che ora, però, verrà discussa in tribunale. “Stupore, infatti, della cineasta newyorchese, che sulla canzone Happy Birthday To You sta girando un documentario, quando la casa di produzione cinematografica - 'Good Morning to You Productions' - con cui lavora ha dovuto sborsare per i diritti 1.500 dollari alla Warner per non rischiare, senza il permesso per l'utilizzo, una multa da 150.000 dollari” si legge sul sito AdnKronos che ha diffuso la notizia in Italia. Tutti in tribunale, quindi: la casa di produzione cinematografica in questione ha pensato di lanciare una class action chiedendo al tribunale federale di Manhattan che “Happy Birthday To You” sia riconosciuta di pubblico dominio. Ma c’è di più: è stato anche chiesto un compenso simbolico che la Warner dovrà rimborsare pari a 5 milioni di dollari, una parte delle tasse versate da cantanti e band per poterla suonare e cantare in pubblico. Una questione strana e alquanto singolare. Ma la canzoncina è davvero di tutti?
Fonte: redazione palermomania.it
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