"Questa storia la sento davvero mia. La verità del personaggio nasce da quello che ho passato io stessa durante la guerra. C'è il rapporto con mia madre, con mia nonna, la fame e la miseria di quei tempi. La durezza e la fragilità di Madame Rosa sono quelle di mia mamma. Quando ho letto il copione, ho rivisto l'immagine di una giovane donna che deve far crescere una figlia piccola, e sullo sfondo ci sono i bombardamenti, le macerie, i soldati. La tragedia l'ho vissuta sulla mia pelle". Sophia Loren racconta così, in un'intervista esclusiva a Famiglia cristiana, il ruolo, quello di un'anziana che accoglie i figli delle prostitute,che interpreta nel film La vita davanti a sé, diretto dal figlio Edoardo Ponti, nelle sale dal 3 al 5 novembre e dal 15 su Netflix.
L'attrice due volte Oscar spiega: "Viviamo in un mondo diviso. Dovremmo imparare a includere, a prescindere dal colore della pelle e della religione. Dobbiamo essere onesti, andare avanti con semplicità. Questo è l'unico modo per migliorare. Ho speranza". Le fa eco Edoardo: "Su argomenti così seri non esiste un piano B. Dobbiamo renderlo assolutamente possibile".
Madame Rosa è sopravvissuta ad Auschwitz. Come si è evoluta nel tempo la memoria dell'Olocausto? "Il ricordo di quel periodo - risponde Loren - me lo porto dentro. Io c'ero, avevo tre o quattro anni, e non potevo fare nulla. Quei suoni, quelle immagini restano dentro di me. Ancora oggi ho bisogno di raccontarlo attraverso il cinema, per trasmettere agli altri la consapevolezza".
Fonte: Ansa
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