gli scrivo perché fedele lettore del suo giornale e anche per elevare una protesta. Ho letto di recente alcune sue dichiarazioni sulla casta e anche alcuni articoli di un suo redattore che mi parse un poco sacchente. Mi permetta e mi consenta prima di presentarmi. Sono un onorevole – dico onorevole – e appartengo ad una nobile e antica famiglia di cui lei avrà sentito parlare, la famiglia Privo di Senno. Deve pensare che il mio albero geologico risale fino al 1100, non ci dico altro. I miei antenati si sono fatti onore sempre e in tutti i campi. La politica ce l’habbiamo nel sangue. Senza risalire sul 1100, ci dico solo alcuni episodi più recenti. Il mio bisnonno fu un collaboratore di Garibaldi – dico Garibaldi, quello che fu ferito a una gamba e morì solo a Capri - e sacrificò la sua vita a Calatafimi. Aveva costruito una specie di paracadute, con le ali, come a Icaro. Si buttò da una rocca sulle truppe nemiche perché ci voleva buttare di sopra una bomba, purtroppo si fracassò contro un albero e diventò irriconoscibile. Dopo la battaglia il Garibaldi volle vederlo e Fixio lo fece cercare. Quando lo trovarono, ci disse al Generale la storica frase “eccolo qui, da alcuni particolari affermo che costui era Privo di Senno”. Mio nonno combattè nella prima guerra mondiale e morì dopo che si era travestito da mulo per entrare nel campo nemico. Ma la fame era tanta e gli austriaci non ci diedero il tempo di entrare, ci spararono subito e ne fecero scempio, pare che lo cucinarono la sera stessa. Il generale Diaz in persona disse: “onore a un autentico Privo di Senno” . Mio padre fu, sempre come volontario, in Africa con Rommel. Erano a El Alamein, e la situazione era in parità. Mio padre era di carnagione bianca e allora ebbe un’idea pensando ad Archimede Pitagorico e ai suoi fuochi austorici che incendiarono le navi romane durante l’assedio di Palermo. Quando vide il carro del generale Alexander si abbassò i pantaloni in direzione del sole che era dietro il carro per accecarlo con il riflesso. Ma fu colpito alla terga e morì arrostito dalla calura. Rommel, di fronte a tanto coraggio, esclamò: “Kacch! Nur einer Privo di Senno konnte dies zu tun!” che in tedesco significa “Kacch! Solo un Privo di Senno poteva fare questo!”
Orbene e ordunque, egregissima, vengo al dunque. Lo stipendio degli onorevoli. Ebbene, sì, guadagniamo tanto. Però, non è oro tutto quello che luca. Guardi, io prendo 16.384 euri al mese più 4500 il mio assistente. Per correttezza e onestà, ci dico che me ne deve dare la metà (se vuole continuare a non fare nulla), dunque 2250. Che aggiunti ai primi fanno 18.634. Cominciamo: la mia signora ne pretende 4000 perché deve fare bella figura con le amiche e le persone che contano (nessuno deve sapere che faceva la malafemmina), quindi 14.634. All’Associazione “Amici degli amici di cosa nostra in carcere”, che tanto ha fatto per me in campagna elettorale, ci do un contributo di 1000 euri, quindi 13.634. Agli amici di cosa nostra che non sono in carcere, e che anche loro tantissimo hanno fatto per me in campagna elettorale, ne vanno 2000. E siamo a 11.634. All’Associazione “Costruiamo nei Parchi Nazionali”, 1000. Arriviamo a 10.634. A quella “Abboliamo le tasse” altri 1000, cioè 9.634. Poi ci sono i questuanti, i bacchettoni, gente che non vuole lavorare. Che devo fare? Li aiuto come posso. Euro più euro meno, se ne fottono altri 500. E fa 9.134. Onorevole o non onorevole, siamo diventati così disonesti e avidi che anch’io devo ungere ruote e spariscono altri 3000 euri circa. Quindi 6.634. Me lo dice che cosa ci faccio con questa miseria? E meno male che, per attaccamento alle Istituzioni mangio e bevo nei palazzi dello Stato. E meno male che non pago casa! Abbito in un bello appartamento con vista carcere Colosseo. Ce lo dico subito: non mi chieda di chi è, perché non lo so. Ci abbito e basta. Un giorno ricevo un biglietto firmato “un ammiratore” con il quale mi si avvisava di prendere possesso. E così ho fatto. Non si meravigli. Ha presente l’altare della Patria? Non c’è il monumento al milite ignoto? E lei che fa, non ci va solo perché non sa il nome del milite? Dunque c’è il milite ignoto e c’è il benefattore ignoto. E con questo? Come vede e lo ripeto, non è oro tutto quello che luca. E la salute che perdo? Quella non la contiamo? Guardi mi sono preso un esaurimento nervoso, quando stava per cadere il governo. E se non è caduto, il merito è mio. Sono stato eletto a sinistra. Prima del voto c’era chi mi diceva “passa con noi e ti diamo 500 mila euri”, altri mi dicevano “ resta con noi e te ne diamo 400 mila”. La tensione mi ha distrutto. Passo a destra? Resto a sinistra? Me ne vado al centro (me ne davano 300 mila)? Passo da sinistra a sinistra? Per coerenza, me ne sono andato a destra. Sì, ma la salute? Concludo, egregissima, dicendo che vivo a stento. In ogni caso, la informerò sui miei atti parlamentari e spero che il suo giornale li pubblichi. Ancora non ho fatto una sola interrogazzione, ma come diceva Totò non sono mica fiaschi. Ogni cosa al mio tempo. Cordiali saluti.
la ringrazio per essere un mio fedele lettore. Nonostante ciò, devo constatare che la lettura del mio giornale non mi pare le sia proficua. Inizio con il sottolinearle che, l’Egregissima non mi si addice, preferisco senz’altro gentile. E andiamo alla sua protesta. Si, è vero, ho scritto qualcosa nel merito della casta, e non me ne pento. Quasi mai mi pento delle mie scelte editoriali e personali. E per quanto concerne il redattore saccente … Bé, meno male! Almeno qualcuno brilla in cultura. Cosa, che, ahimè, chiarissimo Onorevole, mi pare in lei difetti. Un ripasso della Geografia e della Storia della sua Illustrissima Famiglia di eroi, scienziati e nobili, non sarebbe male! Proprio no! Capri è meravigliosa, ho bellissimi ricordi, ma confonderla con Caprera … Ce ne vuole! E qui mi fermo. Anche le lingue, ahimè, nota dolentissima: mi dispiacerebbe un incidente diplomatico con il ministro Merkel. E ci manca solo questo ai nostri innumerevoli problemi, Spread in testa! E siamo solo all’inizio. E ora andiamo ai suoi disagi economici. Ma si rende conto di che cosa mi racconta? E racconta ai lettori del mio giornale online? Intanto, inizio col dirle, mio caro Onorevole, che io prima di risponderle stavo lavorando; lavorando; lavorando. Per portare avanti e con molti sacrifici, un progetto di vita e di lavoro senza patti di partito, di nessun partito o coalizione. Da sola, con le mie piccole forze. E continuo, confidandole, che mai nessuno mi ha regalato niente, nemmeno per caso o per scherzo … E che il suo racconto non può trovare in me nessun alleato, nessuna accoglienza! Dovrebbe rifare un bilancio totale della sua vita, caro Onorevole Italo Privo di Senno, quasi una ristrutturazione mentale, e anche culturale! Mi scusi se mi sono permessa, ma dato che mi ha scritto pubblicamente, se l’è proprio cercata. Con il suo misero budget di oltre 16.000 euro, ci possono vivere almeno una decina di famiglie di disoccupati. Il suo “contributo spese” a sua moglie cos’è: un ricatto per essersi sposata con lei? Perché se lo fa per le amiche, così come mi scrive, pecca di cattiveria e anche volgarità: mi consenta! E poi, il suo/nostro Presidente ci invita alla sobrietà! E dunque? Lo comunichi e lo ricordi alla sua signora, sono certa che comprenderà come le gentili, garbate e modeste Signore italiane, buone madri e mogli che sanno accontentarsi. Vedrà che con qualche sforzo, saprà infine adattarsi. Ed ecco recuperati almeno 4000 euro dei 5000 in inutilità e “vagheggiamenti” … Non male come inizio, non trova? Le altre voci non le voglio nemmeno commentare, le disapprovo in toto. Anzi, se ne vergogni profondamente. Mi vuole raccontare i suoi progetti politici? Ma perché ne è capace? Spero non somiglino a quest’esordio! Mi domando: ma come ha fatto ad occupare una poltrona? Chi lo ha votato? Ma stabilito che ormai c’è, cerchi almeno di lavorare, senza vizi, ozi, e “manipolazioni” di nessun genere. E si penta per tutti gli italiani onesti che in lei hanno riposto fiducia. E per la sua nobile Famiglia che si rivolterà nella tomba solo ad ascoltarla. Si curi l’esaurimento nervoso andando a lavorare, lavoro duro, vero, reale! Si faccia spuntare i calli sulle mani! Vedrà che non avrà tempo di pensare, talmente sarà stanco, e la notte riposerà senza sensi di colpa. Sarà un povero onesto: o no? Mi vuole scrivere ancora? Ma mi faccia il piacere!
Fonte: redazione palermomania.it
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