D’ora in poi in Cina cani e gatti non potranno più essere mangiati. A deciderlo, il Ministero dell'Agricoltura di Pechino.
Per la prima volta cani e gatti, la cui carne è consumata da una minoranza della popolazione cinese, sono stati esclusi da un elenco ufficiale di animali commestibili.
Il titolo del documento, reso noto dal Ministero dell’Agricoltura di Pechino, è “Catalogo nazionale delle risorse genetiche del bestiame e del pollame”.
Una decisione presa a seguito della pandemia da Covid19. Lo scorso febbraio, ricordiamo, è scattato il divieto sul commercio e il consumo di animali selvatici, ritenuti responsabili della diffusione del virus.
Come riportato da Open, «l’associazione americana Humane Society International stima che 10 milioni di cani siano uccisi ogni anno in Cina per la loro carne. In particolare, migliaia di questi animali sono macellati durante la festa della carne di cane di Yulin, una tradizione cinese ultracentenaria che ha avuto luogo fino allo scorso anno, nel mese di giugno, attirando su di sé proteste e malumori. Il caso nasce non solo dalla pratica – ritenuta discutibile – di cibarsi di cane ma anche dalle condizioni di vita in cui questi animali versano, considerate crudeli».
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