Affrontare, o anche fare semplici considerazioni su certi argomenti, non è conveniente, in Italia. Quali? Femminismo, immigrazione, omosessualità, sindacati, politica estera israeliana, tanto per citare i principali. Se si è in linea con l’andazzo corrente, bene; altrimenti si rischia il linciaggio mediatico e si diventa, ipso facto, maschilisti, razzisti, omofobi, nemici dei lavoratori, antisemiti. Ho già scritto che Berlusconi non avrà il mio voto. Lo ribadisco non perché possa interessare il lettore, ma per sostenere che le sue ultime esternazioni su Mussolini non sono del tutto campate in aria, sia nel cosiddetto bene sia nel cosiddetto male. Dunque, se lo sostiene un signore che non pende dalle sue labbra, credo che lo stesso signore sia quantomeno sincero. Certo, avrebbe potuto farne a meno, nel Giorno della Memoria, ma è noto che i nostri politici parlano quando non dovrebbero e tacciono quando dovrebbero, in ogni caso quasi sempre nelle sedi e circostanze meno adatte. Al dunque: Mussolini fece anche cose buone? Sì, lo sostengo non temendo l’impopolarità e chiarendo, nel contempo, che le dittature sono aberrazioni totali, tutte. Il fascismo non fu solo responsabile delle ignobili leggi razziali, non si alleò solo con il Grande Criminale, non fu solo il responsabile della morte violenta dei fratelli Rosselli, di Giacomo Matteotti, Giovanni Amendola o don Minzoni, non fu solo l’aguzzino di tanti oppositori imprigionati. Fu soprattutto l’autore di genocidi nelle guerre per la conquista dell’Impero, autentici genocidi attuati anche con l’uso dei gas nervini. Tutto ciò chiarito, a scanso di equivoci, è anche vero che attuò riforme importanti, alcune ancora in vigore. Le ricordo a qualche smemorato: Opera Nazionale Maternità e Infanzia (seppure con discutibili finalità), istituzione di Parchi Nazionali, riordino del catasto, costruzione di acquedotti (quasi tutti ancora in funzione), rimboschimenti e tutela dell’ambiente, formidabile impulso all’agricoltura, assegni familiari, bonifiche di zone insalubri, fondazione di Cinecittà. Insomma, l’elenco è lungo, basta documentarsi. Tutto ciò portò agli anni del consenso sia in Italia sia all’estero. Churchill, Roosevelt e perfino Gandhi espressero apprezzamenti. Sempre per gli smemorati, cito le accoglienze trionfali tributate in America a Italo Balbo e ai suoi aviatori. Ancora tutto ciò non altera in alcun modo il giudizio complessivo: dittatura. Dunque, non vedo cosa Berlusconi abbia detto di tanto grave. Gravi, invece, ritengo le dichiarazioni di chi giudicò il fascismo male assoluto. Gravi perché tardive e tese a rifare una verginità indispensabile per arrivare al Governo. Formulare un globale giudizio storico su Mussolini non è agevole nel Paese in cui ha operato per decenni il più forte partito comunista europeo. Come già detto, si rischiano rogne di ogni tipo e molti commentatori e storici tengono famiglia. Per quanto mi riguarda, la famiglia la metto da parte e tento, semplicemente tento, di ricavare dallo studio della Storia una visione imparziale. E aggiungo che le fucilazioni del duce, di molti gerarchi e, soprattutto, della signora Petacci hanno rappresentato autentiche ignominie. Il processo di Norimberga insegna, a tal proposito, che autentici mostri furono sottoposti a un equo iter giuridico e trattati bene durante la detenzione. Ciò non li salvò dalla condanna a morte, ma rappresentò una grande lezione di giustizia. Che, è ben noto, non significa vendetta. E perfino lo stesso Hitler avrebbe avuto stesso trattamento e stessa fine, se catturato. Bisogna mettersi d’accordo sul significato della parola democrazia, perché è facile invocarla a parole e smentirla nei fatti. Opinioni imparziali, basate su fatti inoppugnabili, sono indispensabili non solo alla Storia ma soprattutto alla Verità. Perché la Verità ci fa liberi: dal pregiudizio, dalla moda dominante, dall’intrallazzo, dalle prese di posizioni che mirano a conservare o raggiungere il potere e dall’impopolarità.
Fonte: redazione palermomania.it
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