Nell’articolo di ieri, La Sicilia in fiamme, scrivevo: “L’agricoltura è alle corde, e nessuno interviene, nemmeno con le chiacchiere, per contrastare accordi internazionali che la stanno ammazzando nel sonno, come si usa dire”.
Sono stato subito smentito, e mi ha fatto molto piacere. Il presidente Crocetta, infatti, è stato a Bruxelles ed ha lanciato un allarme per quanto riguarda le drammatiche situazioni in cui versano agricoltura e pesca, a causa di accordi “fallimentari” raggiunti dall’Ue con alcuni Paesi concorrenti, in particolare Marocco. Ed ha annunciato come per la Sicilia abbia “intenzione di proporre una legge che consenta di bloccare l'import dei prodotti agricoli laddove il prezzo dei prodotti provenienti dall'estero scenda al di sotto del 30% del costo di produzione siciliano”. Quindi, ripeto, mi ha smentito, e in modo clamoroso. A chiacchiere, ma mi ha smentito. E non c’è, giuro, alcuna sottigliezza ironica nel mio commento.
Ovvero, con le parole ha denunciato quanto doveva e promesso una legge a favore degli agricoltori. Ci sono, però, alcuni problemi.
Crocetta si è insediato il 28 ottobre 2012. In quel periodo le imprese agricole erano già con l’acqua alla gola, grazie proprio agli accordi summenzionati. In poche parole, gli operatori portavano frutta e verdura su mercati intasati di merce prodotta a bassissimo costo e, forse, non controllata per quanto riguarda residui di pesticidi.
Quindi una legge a loro tutela s’imponeva senza tentennamenti e perdite di tempo. I problemi dell’agricoltura siciliana sono numerosi, ma già un provvedimento in tal senso sarebbe stato un linimento non da poco. Siamo giunti a giugno 2014 e tale legge è ancora nell’agenda delle intenzioni, come dichiarato a Bruxelles.
Non crede, il signor presidente, di avere perso tempo prezioso? E quanto ancora dovremo aspettare per qualcosa di concreto? Altra questione. Non mi sono mai interessato circa i componenti della Giunta regionale, riconosco la mia indolenza ed ammetto umilmente la grave ignoranza. Ho solo oggi conosciuto il nome dell’assessore all’Agricoltura: Ezechia Paolo Reale. Anzi, il nuovo assessore, che è stato nominato nello scorso mese di aprile. Non conosco quello del predecessore. Che non è riuscito ad operare nella direzione auspicata adesso da Crocetta. Cioè non ha preparato la proposta di legge. O, se l’ha preparata, non è giunta a conclusione.
Ezechia Paolo Reale è un avvocato di fama, come dimostra il curriculum, da siciliaagricoltura.it che lo ha estrapolato dal sito ezezchiapaoloreale.it: “Nell’aprile del 1985, superato l’esame di abilitazione alla professione di avvocato, comincio ad esercitarla presso lo Studio Legale Sallicano & Reale di Siracusa, del quale oggi sono contitolare.
Nel 1988 il Consiglio Superiore della Magistratura mi nomina Magistrato Onorario per un periodo di 3 anni, poi rinnovato nel 1991 per altri tre. Con tale carica, ho svolto l’attività di Vice Pretore Onorario presso la Pretura ed il Tribunale di Siracusa.
Nel giugno del 1997 ho conseguito l’abilitazione alla difesa avanti la Corte di Cassazione ed alle altre Magistrature Superiori. Nel dicembre del 2008 vengo ammesso all’Albo degli avvocati abilitati alla difesa avanti la Corte Penale Internazionale” .
Incarichi prestigiosi, dunque, per i quali mi complimento di vero cuore. Tuttavia, stiamo trattando di agricoltura. Intendiamo, non ho dubbi circa la sua competenza anche in tale settore, altrimenti il presidente non gli avrebbe affidato il grave compito di soccorrere le imprese in agonia.
Né esiste incompatibilità, per così dire, tra l’attività forense e la passione per la terra. Mio padre era medico e l’amava moltissimo.
Solo mi chiedo: in quanto tempo riuscirà ad elaborare la legge evocata dal suo presidente? Lo chiedo a lui e allo stesso Crocetta. Perché se è vero che la fretta è cattiva consigliera è soprattutto vero che gli agricoltori sono alla fame e non vorrei che il provvedimento in grado di alleviare (non certo fare sparire) i crampi addominali arrivasse a pazienti morti. Tutto qui. E poiché ho dedicato all’agricoltura l’intera mia vita, ritornerò spesso su questo argomento, anzi molto spesso.
In attesa del prossimo articolo, auguro all’assessore Ezechia Paolo Reale buon lavoro.
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