Lascia sbalorditi il raid razzista che si è verificato ieri a Macerata, dove un uomo ha cominciato a sparare all’impazzata in diverse zone della città, con il preciso intento di colpire gli extracomunitari. E di fatto i 6 feriti della follia omicida sono tutti immigrati. Una strage dettata dall’odio razziale, una generica vendetta verso una “razza” considerata diversa dalla nostra. Il responsabile della sparatoria, il 28enne italiano Luca Traini, è sceso dalla sua auto con una bandiera italiana legata al collo, è salito sui gradini del Monumento ai Caduti e ha urlato: "L'Italia agli italiani", facendo anche un saluto romano. Una storia che sembra davvero appartenere al tempo del fascismo, e invece si è verificata in quella che dovrebbe essere oggi una società più aperta e accogliente.
Luca Traini era stato candidato con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, nel maceratese, alle elezioni del 2017. Frequentava anche gli ambienti di estrema destra. Fino all'ottobre dell'anno scorso andava alla palestra Robbys di Macerata e Tolentino, ma poi è stato cacciato per quello che diceva e perché faceva spesso il saluto romano. Cresciuto dalla nonna, con la madre malata, gli amici raccontano fosse seguito da un medico che lo aveva definito borderline. La fidanzata lo aveva lasciato proprio l'anno scorso.
Proprio qualche giorno fa Macerata era stata già sconvolta dal ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro, fatta a pezzi e nascosta in due trolley. Per l’efferato omicidio della 18enne è stato fermato uno spacciatore nigeriano, e sarebbe proprio questo il movente che avrebbe spinto Luca Traini a mettere in atto la sua strage. Ma Luca e Pamela non si conoscevano: tra il folle giustiziere di Macerata e la povera Pamela non c’era alcun legame.
Luca Traini sembra essere il frutto di quell’odio razziale che da tempo viene perpetuato anche dagli stessi partiti politici. E il 28enne andava fiero dal suo credo politico, fatto di odio e violenza contro gli stranieri. Croci celtiche e Zanne di lupo sono i simboli incisi sul suo corpo, simboli che indicano la sua fede politica votata all’estremismo di destra, con riferimenti chiari e inequivocabili al fascismo e al nazismo. La croce celtica tatuata sull’avambraccio, divenuta nel tempo simbolo di movimento di estrema destra in tutta Europa e poi una Zanna di lupo, la runa Wolfsangel, incisa sulla tempia, un simbolo adottato sin dai primi tempi dal nazismo, prima di essere soppiantato dalla svastica, e utilizzato da numerose unità militari della Germania del Reich.
L’episodio di ieri però non ha creato solamente un’ondata di indignazione, ma sono emersi anche quei sentimenti di odio nei confronti degli stranieri che purtroppo appartengono a non poche persone. “Il gesto di Luca deve far riflettere...riprendiamoci la nostra nazione !!!!”, scriveva qualcuno nei commenti che in una manciata di minuti si sono moltiplicati sulla pagina “Luca Traini Presidente”, poi oscurata da Facebook. E ancora: “Non sparava a caso mirava e ci prendeva pure!”. “Medaglia al valore”, scriveva un altro. “Hai fatto bene ......dente x dente occhio x occhio”. Poi il collegamento con Pamela: “Cosa hanno fatto a questa ragazza..! Non esistono parole ! Onore a Luca!”, era scritto sotto una foto della diciottenne.
Commenti che fanno rabbrividire ma anche riflettere: gli italiani la pensano davvero così? A quanto pare sì. Un clima di odio e violenza che viene alimentato ogni giorno anche da diversi esponenti politici, in primis Matteo Salvini, che dell’odio verso gli immigrati ne fa il suo pane quotidiano. E infatti il leader della Lega non ha avuto neppure il coraggio di assumersi la responsabilità sua e del suo partito, a cui Traini apparteneva e piuttosto ha commentato: "Quelli che hanno riempito l'Italia trasformandola in un enorme campo profughi hanno la responsabilità morale di qualunque episodio di violenza accada in Italia". E ancora: “L'immigrazione fuori controllo porta al caos, alla rabbia, allo scontro sociale. L'immigrazione fuori controllo porta spaccio di droga, furti, rapine e violenza" ha scritto Salvini in un tweet. Dunque ancora una volta Salvini cavalca l’onda dei fatti per farsi paladino contro l’immigrazione, considerata il vero e unico problema di questo Paese, e pronto ad accusare gli avversari politici di essere i veri responsabili di episodi come quello di ieri.
"Il mandante morale dei fatti di Macerata è Matteo Salvini - si legge in un post su Facebook di Roberto Saviano - Lui e le sue parole sconsiderate sono oramai un pericolo mortale per la tenuta democratica. Chi oggi, soprattutto ai massimi livelli istituzionali, non se ne rende conto, sta ipotecando il nostro futuro". E non si potrebbe essere più d’accorso. Quello di Salvini e di chi come lui, è un vero e proprio atto di sciacallaggio, in cui non si mostra nessun rispetto per le vittime. In quanto leader di una forza politica ha il dovere di porre un limite, un argine alla follia, avviando un dialogo e una riflessione con il suo popolo. E invece non l’ha fatto, anzi ha preferito approfittare di quanto successo per ribadire le sue posizioni e accusare gli avversari politici. Ma forse è proprio questa l’Italia che Salvini vuole, un Paese che si fonda sull’odio verso chi è diverso da noi, verso “razze” diverse. Un moderno Mussolini insomma.
E allora adesso sta a noi, con l’avvicinarsi delle prossime elezioni politiche, riflettere seriamente se è davvero questo il clima in cui vogliamo vivere. L’odio e la violenza non sono mai la risposta giusta e lasciare il Paese in mano a qualcuno che piuttosto preferisce alimentare questo clima non farebbe altro che far retrocedere l’Italia, trasformandola in una moderna Germania nazista che preferisce eliminare il “nemico” piuttosto che avviare il dialogo.
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