Spirometria, elettrocardiogramma, misurazione della glicemia, monitoraggio della pressione e altro ancora. Esami eseguiti a “chilometro zero” negli studi dei medici di famiglia per gestire le malattie croniche più comuni: broncopneumopatie croniche ostruttive (Bpco), malattie cardiovascolari e metaboliche, terapia del dolore, che oggi riguardano oltre un italiano su tre. È questo l'obiettivo del progetto della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Innov@Fimmg, che partirà da settembre in 4 regioni. Un'iniziativa che, se allargata su tutto il territorio nazionale, permetterebbe di risparmiare in un anno 3 miliardi di euro.
Il progetto partirà, nello specifico, partirà in Toscana, Marche, Umbria e Puglia. I medici, aggregati in studi professionali, avranno personale appositamente formato che sarà in grado di fornire servizi avanzati sul territorio senza oneri aggiuntivi, per cui dovranno dotarsi di strumenti diagnostici di primo livello come spirometri, elettrocardiografi, holter pressori, ecografi, il tutto connesso telematicamente.
«Esami a basso costo, facili da eseguire e replicare, non invasivi e capaci di indicare chi abbia bisogno di un'indagine ulteriore, con un risparmio fino a tre miliardi di euro l’anno», ha spiegato Giacomo Milillo, segretario della Fimmg. Il progetto prevede la riorganizzazione degli studi di medicina di famiglia in Unità Professionali di Medicina Generale, una strutturazione molto simile a quel progetto di accorpamento di studi medici contro cui avevano minacciato lo sciopero generale i medici di famiglia solo qualche settimana fa, astensione rientrata la sera prima.
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