”Non c'è un rischio Ebola che tocca in modo particolare la Sicilia” . A 24 ore dall’allarme lanciato dalla Società italiana malattie infettive e tropicali sull’alto rischio di Ebola in Sicilia, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha deciso di rispondere, cercando di gettare acqua sul fuoco e tranquillizzando i siciliani sulla qualità e sull'efficacia dei controlli che vengono fatti su tutti i migranti che arrivano sulle coste dell’Isola.
“Sono attive da tempo misure eccezionali per il controllo degli immigrati che sbarcano nell’Isola. Controlli che sono già fortissimi e che verranno rafforzati - ha aggiunto il governatore -. Ma questo non vuol dire che esista un problema Sicilia. Chi dice il contrario afferma una cosa infondata. Quindi nessun panico né allarmismi".
Crocetta, inoltre, ha annunciato di avere concordato con l'assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, “la convocazione immediata dei responsabili sanitari delle aree maggiormente interessate dagli arrivi di migranti, per attivare nuove e più incisive forme di controllo. Ma, ripeto, la Sicilia se è a rischio lo è come le altre regioni, anzi l’esperienza maturata finora sull'immigrazione ci rendono più pronti ed efficienti".
Intanto, oggi, il capo dei Cdc (Centro controllo delle malattie) Thomas Frieden ha parlato di un'epidemia in Africa senza precedenti dai tempi dell'Aids all'inizio degli anni Ottanta. “Sarà una guerra lunga. Nei trent'anni che lavoro nel settore della sanità pubblica, l'unica cosa paragonabile è stato l'Aids".
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