Il Tar della Sicilia ha imposto al ministero della Salute di risarcire un ragazzo autistico di Agrigento che nel 2000 fece il vaccino tetravalente (contro difterite, tetano, pertosse ed epatite B).
Il tribunale civile nel 2014 aveva riscontrato un rapporto di causa-effetto tra medicinale e patologia e riconosciuto alla famiglia un danno di 250mila euro, ma il ministero non ha pagato presentando ricorso. Adesso il giudice amministrativo ha imposto di liquidare la cifra (con gli interessi) entro due mesi, in caso contrario vi sarà un commissariamento ad acta.
Il collegamento tra autismo e vaccini, ipotizzato da uno studio inglese pubblicato nel 1998 dal Lancet e poi ritirato perché basato su pochi pazienti, per il mondo scientifico non esiste. Tutte queste voci, insieme al forte calo o addirittura alla scomparsa delle malattie coperte dai vaccini, sta allontanando molte famiglie da questa forma di prevenzione, portando alla comparsa di malattie che fino a qualche anno fa erano del tutto scomparse.
L'Italia nel 2014, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, ha toccato i livelli di adesione più bassi alle campagne vaccinali, scendendo sotto la soglia di copertura che è pari al 95% per i cosiddetti obbligatori. Gli altri, come il trivalente per morbillo, parotite e rosolia sono al massimo all'85%.
Che i vaccini non siano sicuri al 100% si sa: in casi molto rari possono provocare la stessa malattia che dovrebbero prevenire o una sua complicanza, ma problemi diversi, come appunto l' autismo, sono esclusi dagli esperti di tutto il mondo. Eppure nei tribunali si continua a dibattere il tema e a decidere in tal senso. A Rimini, per fare un altro esempio, nel 2012 il giudice del lavoro riconobbe il risarcimento alla famiglia di un bambino perché secondo i suoi consulenti l'autismo sarebbe stato collegato al vaccino trivalente.
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