In Sicilia il problema sanità non è solo la chiusura dei punti nascita. A lanciare un nuovo e accorato appello è Fabrizio Artale, presidente dell'associazione di promozione sociale "Movimento per la Salute dei Giovani”, che afferma: «Il popolo siciliano, ancora oggi, vista l’inadeguatezza organizzativa e strutturale in molte realtà sanitarie isolane, è costretto a scegliere di emigrare verso altre strutture sanitarie italiane o estere».
Il riferimento di Artale è, in particolare, per il trattamento e l’assistenza sanitaria di 3° Livello delle patologie cardiache congenite in età pediatrica e per i pazienti, dopo i 18 anni, GUCH (Grown Up Congenital Heart) con patologie cardiache congenite operate e non.
A partire dal 2010 sono stati pubblicati diversi atti ufficiali per la riorganizzazione dell’assistenza cardiologica pediatrica siciliana, con i quali viene prevista la realizzazione del Centro di Eccellenza Cardiochirurgica Pediatrica a Palermo. L’area metropolitana di Palermo è la zona della Sicilia ove avvengono il maggior numero di parti e ogni anno nell’Isola nascono circa 500 bimbi con Cardiopatie Congenite di diversa entità (dati forniti dalla II Assemblea Regionale Siciliana per il “Buon Cuore” del 26/01/2013) di cui oltre 1/3 devono essere sottoposti a procedure chirurgiche o interventistiche entro il primo anno di vita, mentre il 15% in epoca neonatale.
«La vicinanza e i collegamenti fra il centro nascita, i reparti pediatrici ed il centro di assistenza cardiologica di 3° livello - aggiunge Artale - sono degli elementi che hanno un peso significativo in un contesto di emergenza/urgenza».
Ecco perché, secondo il presidente dell'associazione di promozione sociale "Movimento per la Salute dei Giovani”, «è difficile comprendere le ragioni dello smantellamento, avvenuto nel 2010 dopo la morte del professor Marcelletti, dell’esistente ed attivo Reparto di Cardiochirurgia Pediatrica che era ubicato presso l’Ospedale Civico di Palermo. Le discutibili decisioni, imponevano un trasferimento “temporaneo” della Cardiochirurgia Pediatrica presso il Presidio Ospedaliero “San Vincenzo” di Taormina ed una costosissima ristrutturazione di circa 10milioni di euro».
Purtroppo, dal 7 novembre 2010 a oggi, si può constatare che la scelta praticata non è stata consona alle aspettative dei pazienti, che continuano a recarsi verso altri centri di cure specialistiche fuori dalla Sicilia, nei quali esistono e cooperano i necessari reparti pediatrici. È noto a tutti, infatti, che il nosocomio di Taormina è un ospedale territoriale privo di assistenza pediatrica specialistica ed è pertanto la sede meno adatta per un reparto di alta complessità assistenziale di 3° livello.
«Alla luce di tali e gravi evidenze - prosegue Artale -, è giunto il momento di avviare un’accurata revisione del CCPM (Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo) di Taormina. Riteniamo che, senza altri indugi, bisogna attualizzare disposizioni adeguate per porre fine ad una inefficace realtà sanitaria che non doveva mai essere realizzata. Infatti, i decantati obiettivi previsti non sono stati raggiunti, a scapito dei tanti piccoli cardiopatici che in questa regione continuano ad essere le vittime sacrificali dell'incompetenza decisionale che non tiene conto dei reali bisogni della gente. Pretendiamo che si ponga rimedio, urgentemente e definitivamente, al costoso “scempio” sanitario della Cardiochirurgia Pediatrica Siciliana. Ribadiamo che non è in discussione la professionalità dello staff medico e paramedico ma la conosciutissima inadeguatezza del Presidio Ospedaliero ospitante».
Da qui la richiesta di Artale: «Chiediamo accoratamente di ricollocare la Cardiochirurgia Pediatrica Siciliana a Palermo non per campanilismo e prima dell’indefinito tempo di realizzazione dell’ISMEP (Istituto Mediterraneo di Eccellenza Pediatrica), perché i capoluogo di regione sono le sedi logistiche indicate dalle direttive sanitarie internazionali e perché da tempo, nei programmi dell’assessorato della salute, viene considerata Palermo come la sede regionale dell’assistenza pediatrica di alta specializzazione. Oltretutto nel capoluogo siciliano è operativo l’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) che, negli anni, ha ottenuto considerevoli riconoscimenti ed apprezzamenti dalle più importanti organizzazioni scientifiche nazionali e mondiali, anche, per i trapianti in pazienti pediatrici bisognevoli di trapianto di fegato, di rene e di polmone. Si chiede, quindi, all’Assessore Baldo Gucciardi di individuare la struttura più idonea a Palermo, per ospitare il Reparto di Cardiochirurgica Pediatrica considerando le realtà sanitarie esistenti, che siano nelle condizioni strutturali, organizzative, gestionali e professionali di eccellenza, per avviare le attività in tempi brevi in cooperazione con i reparti specialistici pediatrici già esistenti nel territorio».
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