La Germania minaccia Google, nessuna arresa al monopolio del motore di ricerca. Cresce il pressing della politica nei confronti del sistema nel tentativo di svelare le sue formule segrete e portare maggiore trasparenza.
Prima il commissario europeo per l'Antitrust poi il ministro di Giustizia federale tedesco, l’Europa non desiste: stavolta il ministro Heiko Maas mette alle strette Google, intimandolo a rendere pubblico l'algoritmo che ha reso il suo motore di ricerca il più forte in Europa, con una posizione che Berlino definisce di fatto di monopolio.
Il pressing è iniziato nei giorni scorsi con Joaquín Almunia, che avrebbe rifiutato per la terza volta la proposta di accordo avanzata dall'azienda di Mountain View per sanare il sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online.
E quest’oggi sulle pagine del “Financial Times” è intervenuto Heiko Maas, che si è spinto oltre chiedendo di rendere pubblica e accessibile la formula segreta dell'algoritmo di Google. Richiesta rispedita al mittente da parte degli americani, ovviamente, che non si piegano a simili minacce.
L'algoritmo di Google è definito dagli esperti "la ricetta segreta della salsa perfetta", e gli permette di dominare la ricerca online, dunque sarebbero giustificati i timori dell’azienda nel rivelare i trucchi del mestiere. I critici, da parte loro, accusano Google di danneggiare i concorrenti, ma Google risponde che rivelare la “ricetta” esporrebbe i naviganti in rete a ogni tipo di spam e regalerebbe illegittimamente i propri segreti aziendali ai concorrenti. I vertici di Google temono che rivelare la ricetta del motore di ricerca, oltre ad avvantaggiare illegittimamente la concorrenza, esporrebbe gli utenti di internet a tentavi di manipolazione e spam da parte del mercato.
La Germania è forse il paese europeo più attento alle mosse dei big di internet, e il ministro della Giustizia non esita a usare toni forti: “Non abbiamo paura di Google, ma come Stato abbiamo delle responsabilità, Google ha il 95 per cento di quota di mercato dei motori di ricerca, è una percentuale eccezionale... Con una quota del 95%, Google domina il mercato mondiale dei motori di ricerca ed è in grado di promuovere i propri interessi. Questo non è accettabile. Dobbiamo trovare un modo per risolvere il problema”.
Al tempo stesso sempre la Germania ha proposto di introdurre al più presto uno standard unico di protezione dei dati nell'Unione Europea. Anche il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, si è espresso a favore, annunciando una legge europea in merito entro metà dell'anno prossimo.
La Rete è una grande risorsa, ma attenzione, ignorarne i meccanismi di un sistema, qualunque esso sia, potrebbe trasformarsi in dittatura. E questo la Germania lo sa bene.
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