Negli ultimi anni le tecniche per ottenere maggiore visibilità sul web si sono decisamente affinate, anche perché si ricorre sempre più spesso ai motori di ricerca per reperire le informazioni più insolite. Il moltiplicarsi repentino di siti e portali costringe i gestori di questi ultimi a fare i conti con la concorrenza e a cercare di capire in che modo essere premiati da Google nei risultati di ricerca.
Ciò è diventato particolarmente importante non solo perché si tratta del motore di ricerca più utilizzato, ma anche perché la prima posizione su Google è quella che riceve la maggiore percentuale di traffico. Ad attestarlo sono proprio gli studi degli ultimi anni che riguardano il traffico online. Secondo una ricerca del 2013 effettuata da Chitika, una pagina posizionata in prima posizione su Google riceve il 32% del traffico totale di quella query (cioè le richieste che l’utente pone al motore di ricerca). Il 18% va invece alla pagina in seconda posizione. Oggi la situazione sta cambiando radicalmente favorendo ancora di più i risultati più in alto nell’indice di Google.
Infatti, il motore di ricerca sta cercando di ridurre il numero di click che l’utente deve effettuare per trovare le proprie risposte. Stando agli ultimi dati a nostra disposizione, sembra che Goggle riuscirà addirittura a fornire tra qualche tempo una risposta al 50% delle query poste senza alcun click. Questo quindi va a diminuire ancora di più la percentuale di traffico ricevuta dai siti posizionati nelle prime posizioni e via via da tutti gli altri.
Ma come bisogna procedere per conquistare le prime posizioni sul motore di ricerca?
Oltre all’ottimizzazione del codice del sito e dei contenuti di ogni singola pagina, è fondamentale anche l’acquisizione di link in ingresso al sito (chiamati backlink).
Esistono svariate tecniche per ottenere backlink, tra quelle più utilizzate ricordiamo la link building. L’espressione, che significa letteralmente “costruzione di link”, si riferisce alla pratica di creare link di ingresso, ovvero collegamenti al proprio sito da portali che Google considera autorevoli. In questo modo si migliora la reputazione del sito ed il suo posizionamento su Google.
In tutti questi casi appare indispensabile l’aiuto di un esperto che sia sì in grado di approntare le strategie più adeguate al tipo di portale che si ha di fronte, ma allo stesso tempo sia capace di soddisfare gli obiettivi che il gestore si propone di raggiungere.
Di certo rimane la complessità di un sistema di posizionamento che tende ad amplificarsi con il passare del tempo, anche e soprattutto con lo scopo di discernere i siti di scarsa qualità da quelli più affidabili.
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