Le forze dell’ordine dichiarano guerra al governo. Dopo l’annuncio da parte del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, sul mancato sblocco contrattuale per il pubblico impiego, i rappresentanti sindacali di polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco e il Cocer interforze hanno annunciato uno sciopero generale.
“Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica - si legge nel comunicato - siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le nostre esigenze per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale”.
Contestualmente, se il blocco sarà confermato, “chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. La frattura che si creerebbe in tale scenario - sottolineano i sindacati - sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli che si sacrificano ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo per garantire sicurezza e difesa”.
Pronta la risposta del premier Matteo Renzi che, dal vertice Nato d Newport, ha osservato: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa, ma non accetto ricatti”. Per il premier, è ingiusto in un momento di crisi fare sciopero per un mancato aumento quando ci sono milioni di disoccupati.
Intanto, si fanno sentire i primi effetti della protesta sul territorio. A Bologna i sindacati di polizia annunciano lo stop degli straordinari per l’ordine pubblico. Mentre Sap, Sappe, Sapaf e Conapo mettono in campo un presidio permanente di protesta a Roma in piazza Montecitorio.
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