Dopo la performance del premier Matteo Renzi per la sfida a secchi di ghiaccio contro la SLA, non sono tardate ad arrivare le polemiche.
E non è proprio piaciuta al presidente del Codacons Carlo Rienzi, la doccia gelata di ieri del presidente del Consiglio: “Si è trattato di un gesto inopportuno e fuori luogo: se cantanti, attori e calciatori possono seguire le mode del momento e farsi riprendere mentre compiono atti singolari, un premier non può scendere a questo livello. Soprattutto, considerata la delicatezza del tema che riguarda la salute e i cittadini affetti da una malattia gravissima, un presidente del Consiglio non può compiere gesti simbolici, semmai deve passare ai fatti varando leggi e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita dei malati di Sla e garantiscano assistenza agli stessi e ai loro familiari”.
Ma, d’altronde si sa che Renzi non resiste al fascino dell’ultima moda, dopo i decreti in un twitt, non poteva perdersi mica la doccia da vip.
E conclude la Codacons: “Solo dopo che il Governo avrà fatto qualcosa di concreto contro la Sla, Renzi potrà divertirsi a fare docce simboliche a uso e consumo dei mass media”.
Ma non si direbbe dello stesso parere il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che in costume da bagno si filma nel bel mezzo del rito della secchiata d’acqua, nominando a sua volta come sfidante il presidente di Telethon Luca Cordero di Montezemolo.
''Chiedo di aiutarci a reperire fonti per questa difficile e complicata malattia e chiedo a qualche gruppo di banche o a qualche 'banca sensibile' di aiutare le famiglie dei malati che non possono essere lasciate sole'' ha scritto su Twitter il ministro, postando il link del suo video.
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