Enzo Tortora "non è mai stato risarcito, né quando era in vita, né dopo la sua morte". Così le figlie Gaia e Silvia hanno ricordato, in due interviste al Tg2 e al Tg5, il popolare presentatore televisivo alla vigilia della ricorrenza dei venti anni dalla morte, "Questo è un periodo in cui si sente parlare molto di risarcimenti delle vittime del terrorismo. Credo che la peggiore delle punizioni sia fare i conti con la propria coscienza", hanno aggiunto. "La lezione che lascia Enzo Tortora a questo paese - nel ricordo delle figlie - è quella di considerare la giustizia non come un caso personale ma come un caso che riguarda tutti noi. cioé quello che è capitato a lui la mattina del 17 giugno del 1983 ancora oggi, purtroppo, potrebbe capitare a un cittadino qualsiasi. Nel suo caso l'aggravante era quella di chiamarsi Tortora, era quella di essere un personaggio televisivo estremamente popolare: Enzo Tortora è l'emblema di un modo sbagliato di amministrare la giustizia e di fare cattiva informazione" "Credo che Tortora abbia affrontato serenamente tutte le prove che gli sono state riservate, lasciando un esempio di professionismo molto alto nel suo lavoro e una grande correttezza anche nell'affrontare la condizione che poi l'ha riguardato", hanno concluso.