Otto marzo. In quella che si presenta come la data simbolica per eccellenza contro le discriminazioni e le violenze di genere in tutto il mondo, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale ha reso noti i dati relativi ai reati contro le donne nel nostro Paese.
I numeri registrati indicano come gli omicidi volontari in assoluto consumati in Italia siano scesi dai 369 del 2018 ai 302 del 2021, con un calo del 16% in 4 anni. Analogamente, complici anche le ondate di lockdown, c’è stata una flessione del numero delle vittime femminili. Dall’analisi emerge infatti che gli omicidi volontari di donne nel 2021 sono stati 119 (con una flessione del 16% rispetto al 2018, quando furono 141), ma con una tendenza in crescita rispetto al 2020 (117) e 2019 (109).
La Criminalpol ha anche evidenziato che i reati spia nel 2020 hanno fatto registrare una diminuzione rispetto al 2019 (da 41.799 a 39.166). Ma, allargando lo sguardo invece negli ultimi 4 anni, rispetto al 2018, i dati dello scorso anno indicano invece un aumento dei reati di stalking (+18%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (+30%) e violenza sessuale (2%)
Negli ultimi due anni in esame le donne che hanno perso la vita in ambito familiare/affettivo è stato, nella maggior parte dei casi, per mano di partner o ex partner. Nello specifico: nei mesi di febbraio, maggio, ottobre e novembre del 2020 il 100% delle donne sono state uccise in ambito familiare-affettivo.
Come specifica la Criminalpol “i numeri confermano la necessità di riservare alla violenza di genere la massima attenzione, non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche nel supporto alle vittime e nelle campagne informative mirate a rimuovere quegli ostacoli socio-culturali che, prevedibilmente, faranno sì che il fenomeno persista anche nel prossimo futuro”.
Negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo (103 nel 2021) si rivela preminente l'uso di armi improprie e/o armi bianche, che ricorre in 56 casi. In 23 casi sono state utilizzate armi da fuoco. Seguono le modalità di asfissia/soffocamento/strangolamento (14 omicidi), lesioni o percosse (6 eventi) ed avvelenamento in 4 casi.
In ambito familiare/affettivo, la percentuale di connazionali uccise da italiani nel 2020 raggiunge il 97%, mentre le donne straniere sono state uccise, nel 70% dei casi da stranieri e nel 30% da italiani.
I reati spia
Rispetto al 2018, i dati del 2021 indicano un aumento per stalking (17.539, + 18%), maltrattamenti contro familiari e conviventi (22.602, + 30%) e violenza sessuale (5.004, + 2%).
Per quanto riguarda lo stalking, a fronte di un'incidenza media nazionale di 29,04 reati commessi ogni 100 mila abitanti, si registra un aumento del tasso soprattutto nelle regioni meridionali. La maglia nera va alla Sicilia (42,84), seguita da Campania (41,57), Puglia (37,57) e Calabria (36,59). L'incidenza di atti persecutori è invece minore in Veneto (18,75), Marche (19,04) e Trentino Alto Adige (19,48).
I maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno un'incidenza nazionale di 37,43 reati per 100mila abitanti. Anche in questo caso la Sicilia è in cima alla lista con 50,92, seguita da Campania (49,78)e Lazio (44,02). La Valle d'Aosta è la regione "più amica" delle donne (19,5), seguita da Molise (22,52) e Liguria (25,54).
Le violenze sessuali registrate hanno una incidenza di 8,27 ogni 100mila abitanti. Una media nazionale che sale in Emilia Romagna (13,47) , Liguria (11,32)e Friuli Venezia Giulia (10,2) ed ha i valori più bassi in Calabria (5,12), Basilicata (5,45) e Abruzzo (5,66).
Il numero 1522
A conclusione del rapporto la Direzione centrale della Polizia ricorda il numero di pubblica utilità 1522 nato con l’obiettivo di sviluppare, in linea con quanto definito dalla Convenzione di Istanbul, un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne.
Fonte: RAI NEWS
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