È un 2 giugno particolare quello che andremo a festeggiare quest’anno, segnato dall’arrivo di un nuovo governo politico, finalmente eletto dal popolo. E se è vero che oggi si celebra la Festa della Repubblica italiana, non c’è modo migliore di farlo se non guardando con speranza al futuro. Dopo il susseguirsi di governi tecnici, le cui scelte sono state più o meno discutibili, pochi giorni fa si è finalmente approdati ad un nuovo governo, il “governo del cambiamento”, così come lo hanno definito i suoi stessi fautori.
E nonostante le critiche che sono piovute sull’intera travagliata vicenda che ha portato alla fine alla creazione di questo tanto atteso e sperato governo, l’auspicio è che sia davvero portatore di cambiamento, per rimettere in piedi un’Italia messa in ginocchio dal susseguirsi di crisi, ma anche di cattiva gestione del res publica. Questo pensiero ci colpisce ancor di più oggi, che si celebra uno dei momenti più importanti della nostra storia. Questa data, infatti, ricorda il coraggio di tutti coloro che, in armi, difesero, sino ad immolarsi, la Patria e diedero un determinante contributo per far nascere un'Italia libera, democratica, basata su fondamentali valori di dignità, di giustizia e di solidarietà.
In particolare, in questa data viene ricordato il referendum istituzionale del 2 e 3 giugno del 1946, col quale i cittadini vennero chiamati a decidere su quale forma di governo dare al Paese (monarchia o repubblica) dopo la caduta del regime fascista. Il risultato fu che l'Italia divenne una repubblica e i Savoia vennero esiliati. Il 2 giugno si festeggia quindi la nascita della nazione, in maniera analoga al 14 luglio in Francia che rappresenta l'anniversario della Presa della Bastiglia e al 4 luglio degli Stati Uniti in ricordo del 1776 in cui venne firmata la dichiarazione d'indipendenza. Prima della Repubblica, la festa nazionale italiana si celebrava la prima domenica di giugno, anniversario della concessione dello Statuto Albertino.
Nel 1948 a giugno, per la prima volta, Via dei Fori Imperiali a Roma ospitò la tradizionale parata militare in onore della Repubblica. L'anno successivo, con l'ingresso del nostro paese nella NATO, ebbero luogo dieci parate militari in contemporanea sparse per tutto il Paese mentre nel 1950 la parata venne inserita nel protocollo delle celebrazioni ufficiali. Ai giorni nostri il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto e una parata militare alla presenza delle alte cariche dello Stato. Alla parata militare e alla deposizione della corona d'alloro presso il Milite Ignoto, partecipano tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia della Repubblica ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana.
Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ordinò che partecipassero alla parata anche il Corpo di Polizia Municipale del comune di Roma ed il personale della Protezione Civile. Le celebrazioni proseguono, ogni anno, nel pomeriggio con l'apertura alla popolazione dei giardini del palazzo del Quirinale, all'interno del quale ha sede la Presidenza della Repubblica Italiana, con musiche eseguite dai complessi bandistici dell'Esercito Italiano, dell'Aeronautica Militare Italiana, della Marina Militare Italiana, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, del Corpo Forestale dello Stato e del Corpo di Polizia Penitenziaria.
La celebrazione di oggi non deve essere solo una delle tante festività che ormai ci passano davanti, spoglie del loro vero significato. Deve essere invece un momento di riflessione: pensiamo ai nostri predecessori, nonni, zii, bisnonni, che credevano davvero in un futuro migliore e consapevoli del peso delle loro scelte andarono a votare in massa per cambiare il nostro Paese. Ecco, oggi bisognerebbe ritrovare quel coraggio e quella volontà di cambiamento, che hanno dato la forza di dire “no” ad anni di oppressione e guardare con fiducia alla nuova e tanto attesa Repubblica italiana.
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