Garantire la sopravvivenza dei piccoli ospedali, puntando alla "piena e perfetta integrazione" con i grandi ospedali di riferimento presenti nelle aree metropolitane.
E' il filo conduttore alla base della nuova rete ospedaliera, varata in Sicilia e presentata stamani a Palermo nel corso di un'affollata conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana, dall'assessore alla Salute, Massimo Russo, e dal governatore edell'Isola, Raffaele Lombardo. Le novita' sono state illustrate alla stampa alla presenza dei dirigenti generali dei direttori generali delle 17 aziende sanitarie siciliane.
I decreti con cui viene ridisegnata la nuova mappa degli ospedali, uno per ognuna delle 17 aziende sanitarie della Sicilia, hanno gia' ricevuto il "positivo apprezzamento" dell'Agenas, l'agenzia ministeriale per i servizi sanitari alle Regioni. La rimodulazione, espressamente prevista dal Piano di rientro e coerente con i principi della legge di riforma, tiene conto di tutti i nuovi indicatori presenti nel "Patto per la Salute". "Sara' garantita una distribuzione funzionale ed omogenea dei posti letto - dice l'assessore Russo -, evitando le duplicazioni del passato che hanno provocato elevati indici di inappropriatezza, garantendo al paziente la presenza in ogni provincia delle funzioni base di medicina e chirurgia".
Verra' dunque assicurata la sopravvivenza e la rifunzionalizzazione dei piccoli ospedali e la loro organicita' alle grandi strutture di riferimento che saranno presenti nelle aree metropolitane. La dotazione complessiva della Sicilia raggiunge la quota complessiva di 19.524 posti letto: 11.868 sono i posti letto per acuti del servizio pubblico a cui vanno aggiunti i 3.845 del settore privato, i 548 delle "sperimentazioni gestionali" e dell'ospedale classificato Buccheri La Ferla di Palermo e i 3.263 posti letto per riabilitazione e lungodegenza, che sono stati implementati di circa 2.000 unita'. In termini percentuali si raggiunge, a livello di sistema, la quota di 3,87 posti letto per mille abitanti, di cui 3,22 per acuti e 0,65 per riabilitazione e lungo degenza.