Tagli alla scuola e all’istruzione, e sempre più a danno degli studenti. Nel percorso formativo dei nativi digitali Quasimodo e Sciascia saranno solo fantasmi, ma dai deputati grillini giunge un urlo di protesta.
I pentastellati, infatti, denunziano che molti autori della letteratura meridionale del ‘900 non si studiano più dal 2010, quando, cioè, una commissione nominata dall’ex ministro Mariastella Gelmini li cassò dai curricula, giudicandoli “autori di serie B”, insieme ad altri come Vittorini, Rea, Deledda, Serao, con gravi ripercussioni sul piano culturale.
Ed è subito tempesta di polemiche alla Camera. A cercare di risolvere la questione meridionale, che offre una versione incompleta e distorta del patrimonio letterario è arrivata nei giorni scorsi una risoluzione dei 5 stelle (prima firmataria Maria Marzana) alla commissione cultura della Camera. "Le dichiarazioni del nuovo ministro dell'istruzione Giannini e la presenza tra le tracce della prova di italiano dell'esame di maturità di quest'anno dei premi Nobel Salvatore Quasimodo e Grazia Deledda - afferma Marzana - fanno intendere che si vorrebbe compiere una retromarcia. Ci auguriamo, quindi, che la nostra risoluzione sia discussa e attuata al più presto risolvendo, almeno nella letteratura, l'annosa questione meridionale".
“Il nostro atto – aggiunge la deputata grillina Chiara di Benedetto, tra i firmatari del documento – è un dovere morale di fronte al Paese. È assurdo che autori di questo calibro siano ignorati, col rischio che scompaiano dalle aule scolastiche e perfino da tanti libri di testo. Poesie come ‘Ed è subito sera’ di Quasimodo sono pietre miliari non solo della letteratura meridionale, ma di quella di tutto il Paese. Il ministro Giannini non può non tenerne conto e deve cercare rimediare alla sonora cantonata presa dalla commissione”.
A segnalare e a mobilitarsi per ripristinare la dignità degli autori del sud e l’equilibrio nei percorsi di studio sono stati associazioni e studenti, la cui voce è stata prontamente portata nelle istituzioni dai cittadini eletti del Movimento 5 stelle.
Tagli e recuperi che fanno riflettere con l’amaro in bocca. Come se la letteratura fosse misurabile a metro. Chi o cosa è letteratura? Chi può veramente giudicare un autore e un non-autore?
Le recenti ed ennesime diatribe che fanno della letteratura, aimè, una questione da tavolino, sembrano un po’ riportarci ai tempi di Croce, quando si avvalorava la pretesa di inciderla con il bisturi della tendenza imperante del momento.
Ma cosa insegneremo ai nostri ragazzi? Di certo non una letteratura statica come materia morta e mitizzata, composta da lunghe e incomprensibili versi da imparare a memoria; ma una letteratura che sia come la lunga e fascinosa storia della società nel tempo, una storia da conoscere e reinterpretare per continuarla a valorizzare nel tempo.
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