'La mia scuola diventa conservatorio', a Palermo la musica arriva nelle periferie
E’ stata presentata stamani la II° edizione del progetto che vede coinvolti 15 istituti scolastici dei quartieri disagiati della città, nei quali si svolgeranno 30 corsi musicali
Palermo. Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile ha ospitato questa mattina la presentazione della seconda edizione del progetto “La mia scuola diventa Conservatorio”, a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e del Conservatorio “Vincenzo Bellini”. Scopo dell’iniziativa è quello di promuovere la musica anche ai giovani studenti che risiedono nei quartieri palermitani più a rischio. Presenti all’incontro che ha promosso la nuova edizione del progetto: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore alla cultura, Andrea Cusumano, il Presidente e il Direttore del Conservatorio, Gandolfo Librizzi e Daniele Ficola, e il consigliere comunale, Pia Tramontana, nonché promotrice dell’iniziativa. Insieme a loro, in aula, tanti dirigenti e referenti scolastici degli istituti interessati al programma.
Cosa prevede il Progetto?
Verranno realizzati corsi di musica e di canto, partendo da una prima fase di studio con gli allievi degli ultimi anni del Conservatorio insieme ai tutor Paolo Giacchino, Irene Marcellino e Fulvia Ricevuto, a conclusione del quale si svolgerà uno spettacolo finale.
I corsi saranno 30, mentre 15 gli istituti coinvolti (4 in più rispetto alla prima edizione) che sono i seguenti: I.C. L. Pirandello di Borgo Ulivia, I.C. Pertini Sperone, scuola primaria Orestano a Brancaccio, D.D. “F.S. Cavallari” a piazza Torrelunga, Liceo scientifico E. Basile a Brancaccio, I.C. Maredolce zona Oreto, D.D. Rosolino Pilo zona Oreto Stazione, Scuola primaria A. Gabelli zona Zisa, I.C. Capuana anch’esso alla Zisa, I.C. Politeama, che comprende anche il quartiere Borgo Vecchio, I. C. Arenella a Vergine Maria, I.C.S. “Amari Roncalli Ferrara” in corso dei Mille, I.C.S. Falcone allo Zen, D.D. Ragusa Moleti in corso Calatafimi, I.C.S Uditore- Setti Carraro.
Un progetto che si conferma di forte interesse sociale, grazie al suo impatto positivo nei confronti della collettività e dei ragazzi che prevede quindi l’attivazione di questi corsi formativi musicali negli orari che prolungano quelli scolastici. Ad esso, a sua volta, si lega un grande messaggio affinché la musica possa diffondersi a livello popolare, in quartieri dove spesso le esigenze di sopravvivenza sono tante, e alla cultura, purtroppo, si pensa un po’ meno.
Nell’occasione è stato anche ricordato che il prossimo anno il Conservatorio di Palermo compirà 400 anni e saranno previste tante iniziative per festeggiarlo.
«Il senso di questo progetto – commenta il sindaco Leoluca Orlando – è quello di coinvolgere i ragazzi più piccoli, e dove insegnanti e direttori sono fondamentali per garantire queste realtà. Per fortuna oggi si fa rete, e tutto ciò diviene realizzabile».
«Lo scorso anno – aggiunge il Direttore del Conservatorio, Daniele Ficola – per la prima volta, questo progetto ha avuto un risultato straordinario in termini generali di solidarietà, soprattutto verso quelle realtà dove se la musica non va a loro, loro non si avvicinano ad essa».
«L’istituto del Conservatorio deve andare in linea con il territorio e con le tradizioni – commenta il Presidente del Conservatorio Bellini, Gandolfo Librizzi – questa è un’iniziativa molto importante che ha anche un forte impatto culturale e morale, ed in tal senso, stiamo mettendo in atto una serie di iniziative per portare la musica anche in carcere e negli ospedali».
«L’educazione musicale in un paese come l’Italia dovrebbe essere al primo posto – afferma l’assessore alla cultura, Andrea Cusumano – ma purtroppo non è così. Per questo ho sostenuto sin da subito questo progetto grazie al quale attenzioniamo le periferie, attraverso un’attività di gruppo che diverrà un’esperienza pilota di un nuovo vivere sociale. E spero quindi che in questo senso si avranno in futuro ulteriori ampliamenti del progetto».