È il centro termale più antico della Sicilia, situato sopra un terrazzo collinoso che precipita sul mare, una posizione che la rende una delle cittadine più turistiche dell’Isola. Stiamo parlando di Sciacca, detta la “città delle terme”. La città, infatti, nacque nel VI-V secolo a.C. come stabilimento termale dipendente dalla potente e vicina Selinunte. Così, prima i Greci la definirono “Thermai Selinuntinae” e in seguito i romani la chiamarono “Thermae Selinuntinai”.
Il centro ha conservato l’antica ripartizione in quartieri, ognuno adagiato su uno dei tre piani di roccia inclinati verso il mare. Il primo di questi, il più vasto, è occupato dal quartiere medievale denominato “Terravecchia”: si tratta di un intrico di vicoli e stradine, delimitato da una cinta muraria bastionata. Il secondo è fatto di una fascia composta da eleganti edifici religiosi e civili e si trova in Corso Vittorio Emanuele. Infine il terzo s’innesta immediatamente sotto il piano edificato del corso e digrada ripidamente fino al molo: questo è il quartiere dei marinai e dei vasai ceramisti.
Gran parte della fortuna di Sciacca è dovuta ai bagni termali, ottimi per la cura delle malattie respiratorie e reumatiche. Assai ricco si presenta anche l’artigianato, in particolare quello figulino che caratterizza con le sue presenze botteghe d’arte, pannelli murari, ecc.…
Tra i numerosi itinerari di Sciacca, da non perdere vi sono delle piazze tipiche molto particolari: la Piazza Scandaliato è una splendida terrazza sul mare, luogo di ritrovo dell’intera cittadinanza. La impreziosiscono la Chiesa di San Domenico, che si erge su un rifacimento settecentesco rispetto a quella originaria eretta nel 1534, e il Municipio, con l’annessa Chiesa del Collegio, iniziata nel 1613. In una piazza attigua alla terrazza di Scandaliato, si trova il Duomo settecentesco, il cui interno conserva tre absidi, varie statue e sculture del ‘500 ad opera di Antonello e Domenico Gagini. Inoltre, vanta un portale a rilievo ritenuto tra i massimi capolavori di F. Laurana.
Altra piazza da visitare è la Piazza G. Noceto: si apre vasta nella parte alta di Sciacca e qui vi sorge la Chiesa di San Michele. Nel fondo vi è la Porta di San Calogero, fuori dalla quale si vede un lungo tratto delle mura cinquecentesche e di fronte il monte con il santuario. In vicinanza della piazza, lungo la via Castello, si trova il Castello Luna, edificato nel 1380, che conserva solo le mura esterne con una torre cilindrica. Più in basso di questo vi è la chiesetta romanica di S. Nicolò, del XII secolo, con semplice facciata ad arcate cieche.
Altra visita meritevole spetta a Steripinto. Sorge all’estremità del Corso Vittorio Emanuele ed è detto “Testa della Corsa” poiché era il punto d’arrivo delle corse dei cavalli barbieri. Si tratta di una costruzione piuttosto particolare, la cui facciata a bugne a punta di diamante sarebbe, secondo alcuni, di derivazione catalana, mentre secondo altri sarebbe napoletana. Risale al 1501 ed è coronato da merli, con un elegante portale rinascimentale.
Importantissime e fondamentali le già citate acque termali. Nel bacino idrotermale di Sciacca, conosciuto e frequentato fin dall’antichità, sono attualmente utilizzate l’Acqua Sulfurea con la quale si preparano anche dei fanghi vegeto-minerali e l’Acqua dei Molinelli. Sul monte di San Calogero si trovano una serie di grotte naturali intercomunicanti, sature di vapore che si sprigiona dalla montagna.
Il complesso delle Terme comprende: le Nuove Terme, l’Albergo delle Terme, le Stufe vaporose di S. Calogero sul monte Kronio. Queste ultime vantano tra l’altro un panorama vastissimo. Recente indagini di speleologi e archeologi vi hanno, poi, rinvenuto diverse stratificazioni. Questo ha confermato l’uso delle grotte a fini terapeutici già da tempi antichissimi, tanto che i greci ne attribuivano la relativa sistemazione al mitico Dedalo.
Tra le tradizioni e il folklore spiccano la festa patronale, denominata “Madonna del Soccorso”, che si celebra a Ferragosto. Tra le altre vi sono poi la “festa del mare”, anch’essa celebrata ad agosto e la “festa del santuario di San Calogero”, la cui celebrazione avviene il martedì dopo la Pentecoste. E impossibile non menzionare il famoso Carnevale di Sciacca: caratterizzato da una sfilata di carri allegorici sopra i quali giganteggiano figure di personaggi vari. Ogni carro ha la sua recita con versi di poeti locali e questo lo rende un evento particolarmente sentito e significativo per la collettività.
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