“Sono dispiaciuto, ma tranquillo. La questura mi ha confermato quanto accaduto, ma vado avanti sereno nel mio lavoro per dare una risposta ai problemi. Attendo elementi ulteriori per comprendere le ragioni di queste minacce, ma non escludo che siano l’opera di qualche esagitato su cui hanno fatto presa gli attacchi di Grillo e di altri nelle piazze nei miei confronti, anche in questi ultimi giorni. Attacchi immotivati e molto duri. Occorre una riflessione”.
Con queste parole Antonio Venturino, vicepresidente dell'assemblea regionale siciliana, commenta le questione della lettera minatoria, con tanto di proiettili allegati, a lui indirizzata.
Secondo Venturino, infatti, le parole di Grillo avrebbero, in qualche modo, indotto qualche fanatico ad un gesto tanto estremo.
Il vicepresidente dell ARS, che dopo essere stato espulso dal M5S ha fondato un nuovo partito "l'Italia migliore", aveva già ricevuto parole dure su Facebook e nel suo ufficio a Palazzo dei Normanni, sede del parlamento siciliano, erano già pervenute delle lettere anonime dai toni minatori e piuttosto pesanti.
Con le sue parole, Venturino lascia intendere che la politica di Grillo e il suo modo di comunicare sul web e nelle piazze crea fanatismo ideologico al punto da spingere una persona a minacciare un politico con dei metodi tipici della mafia o del terrorismo.
Venturino aveva già lamentato il fatto che Grillo lo aveva apostrofato con termini poco educati a Montecitorio, accusandolo di aver trattenuto la diaria e ancora, durante il tour per le amministrative siciliane, Grillo era tornato sull'argomento "Venturino ha visto la grana ed è scappato. Ma glieli darei io i soldi, a quelli come lui, per farli andare via, il tutto all'interno di una crociata contro i traditori ".
La replica dei grillini è arrivata immediatamente , attraverso il deputato regionale del M5S Salvatore Siragusa che ha precisatoche "si tratta di gesti lontani anni luce dal nostro mondo, il modo di parlare di Beppe Grillo è noto. Si tratta del modo di comunicare di un comico, che usa un linguaggio borderline, facendo leva sull'esasperazione dei concetti: può non piacere a tutti questo linguaggio, ma certamente non è un linguaggio che incita alla violenza''.
Quello che ci auguriamo è che la politica torni ad essere politica vera e propria, che la classe dirigente smetta di guardare ai propri interessi per dare uno sguardo al disfacimento del Paese, ma soprattutto che la politica che ha distrutto l'Italia venga combattuta non con minacce e violenze, ma con gli ideali forti e concreti, propri di una Repubblica conscia del fatto che il popolo, seppure stanco, pretende la sua rinascita ideologica, culturale, economica e politica.