Palermo città della cultura, sicura ed eccitante. È questo lo slogan che molti amministratori lanciano nei loro discorsi ufficiali, non vedendo, o facendo finta di non vede, la realtà dei fatti.
La città sta diventando sempre più, non solo disordinata, rumorosa e sporca, ma anche violenta, la violenza quella delle bravate dei ragazzi che non hanno nulla da perdere e danno vita a risse e aggressioni fuori dalle discoteche o per le vie del centro storico, trasformando la movida in un campo di battaglia.
Rapine, scippi e aggressioni sono ormai una routine. I cittadini sanno che non c'è controllo, che la sicurezza scarseggia, che i pochi controlli vengono fatti solo in determinate zone e a orari precisi, che le forze dell’ordine preposte al controllo del territorio vengono ridimensionate da tagli di bilancio e chiusure di caserme, tanto che quelle rimaste, non per loro colpa, sono diventate quasi incapaci a fronteggiare una dilagante microcriminalità, che in alcuni casi è solo una questione di educazione civica.
I cittadini vanno educati, un'amministrazione seria, e che tale si possa chiamare, deve imporre delle regole per il rispetto e il decoro, e queste regole devono essere rispettate attraverso multe e pene certe. E chi non ha i soldi per pagare renda servizi per la collettività per espiare le sue colpe.
A volte basterebbe poco, qualche vigile che gira e una pattuglia agli ingressi delle zone dove i ragazzi sostano per passare la serata, agenti della Municipale che la sera e la notte girino nelle zone “calde” e davanti alle discoteche.
A peggiorare la situazione si aggiungono un degrado morale e un grande stato di malessere che scaturiscono nella violenza giovanile. Qui entrerebbero in ballo anche i genitori che, purtroppo, speso sono i primi responsabili della non educazione dei propri figli. Ma questo è un argomento più vasto che distoglierebbe i nostri amministratori dal vero problema, già abbastanza sottovalutato.
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