Un concerto intitolato Passioni e capricci e dedicato alla musica vocale e strumentale del Seicento italiano sarà la proposta dell'Associazione per la Musica Antica “Antonio Il Verso” per il penultimo appuntamento di questa XXI la XXI Stagione concertistica. Il concerto si terrà lunedì 2 dicembre alle ore 21 presso la Sala dei Baroni di Palazzo Chiaromonte, a Palermo.
Protagonista vocale della serata sarà il soprano Lavinia Bertotti – cantante specialista del repertorio rinascimentale e barocco, ospite di principali ensemble di musica antica e delle più rinomate istituzioni musicali – e già in passato apprezzata dal pubblico di Palermo. In occasione di questo suo ritorno a Palermo proporrà pagine di Monteverdi, Cazzati, Frescobaldi, Sances e Barbara Strozzi. Insieme a Lavinia Bertotti, ascolteremo il clavicembalista Basilio Timpanaro che eseguirà musiche per tastiera di Froberger, Frescobaldi, Storace, Picchi e Radino.
Con la raccolta di madrigali pubblicata nel 1619, Claudio Monteverdi opera quasi una rivoluzione copernicana nell’ambito del genere polifonico cui si era dedicato fin dal 1587. Lo si vede già dal frontespizio: vi campeggia in caratteri cubitali una parola, CONCERTO, e soltanto dopo in corpo minore segue l’indicazione esplicativa Settimo libro de madrigali a 1, 2, 3, 4 e 6 voci, con altri generi de canti L’esclusione della compagine tradizionale (il quintetto vocale, per il quale aveva scritto i sei libri precedenti) è indizio della volontà di rinnovamento del compositore, che intende offrire una vera e propria antologia del madrigale della nuova era: alle voci che si organizzano in quantità e combinazioni mutevoli, si affiancano e alternano gli strumenti, che non si limitano più a una funzione di puro supporto, ma diventano anch’essi protagonisti a pieno titolo.
La novità sta ancora negli “altri generi di canti”: Due arie, una romanesca, due canzonette, il ballo conclusivo Tirsi e Clori, composto in precedenza) e due brani “in genere rappresentativo”: una Lettera e una Partenza, entrambe “amorose”. Qui il cantante non si deve limitare ad intonare le note, ma deve interpretare il brano come se fosse la scena di un’opera, con lo scopo precipuo di “muovere gli affetti” degli ascoltatori. Il pezzo propone una serie di immagini e concetti ricorrenti nella lirica dell’epoca: il fuoco d’amore che consuma l’amante, l’auspicio che la carta possa trasmettere fremiti e tremori, ardori e desideri, la celebrazione delle bellezze dell’amata. In particolare i capelli della donna suscitano tanti pensieri e tante immagini, che possono apparire bislacchi, ma che erano indizio di una capacità inventiva allora molto apprezzata. La musica vi si adegua magistralmente. La corda patetica è certo quella prevalente nella musica vocale dell’epoca, ma non la sola: se l’aria di Girolamo Frescobaldi sul Basso di Ruggiero vi si inserisce a pieno titolo, altri brani vi risultano estranei. È il caso del pezzo di Maurizio Cazzati, “Se l’amore è una follia”: qui entra in scena (è il caso di dirlo) una “Donna amante per capriccio”.
Al sentimento che coinvolge una persona che alla fine è senza difese e destinata a soccombere miseramente agli strali d’amore, si sostituisce qui un atteggiamento distaccato e disincantato, che si diverte a prendersi gioco degli altri, di passioni professate appassionatamente, che diventano solo occasione di svago e divertimento, pretesto per considerazioni utilitaristiche, perfino, in alcuni casi, ciniche. Scherzoso è il brano della compositrice Barbara Strozzi: un invito a Cupido addormentato affinché si svegli, per evitare un’esistenza noiosa e senza gioia. Il testo è agile, il ritmo scattante, la melodia penetrante, l’armonia chiara e luminosa. I brani strumentali che si alternano a quelli vocali offrono una panoramica variegata del repertorio tastieristico dell’epoca.
Biglietti € 9/7 disponibili un’ora prima dello spettacolo.
Info - associazioneantonioilverso@gmail.com
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